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Renzo Arbore, paladino della vera beneficenza, mortifica la Ferragni: “Serve credibilità e serietà”

Renzo Arbore, paladino della vera beneficenza, mortifica la Ferragni: “Serve credibilità e serietà”

Cronaca - di Marta Lima - 14 Gennaio 2024 - AGGIORNATO 15 Gennaio 2024 alle 11:15

Alla domanda su come si fa beneficenza, visto che lui da 25 anni fa è impegnato per la Lega del filo d’oro, alla luce del caso Chiara Ferragni, Renzo Arbore non ha dubbi: “È semplice. Con generosità e serietà. Senza mai mischiarla a operazioni commerciali. La credibilità è tutto”. Il popolare conduttore, Cavaliere di Gran Croce della Repubblica, oggi in una intervista al Corriere della Sera commenta con poche ma categoriche parole il caso dei pandoro “benefici” di Chiara Ferragni, che rischia di minare la credibilità di tutte le iniziative di beneficenza.

Le critiche di Arbore sulla beneficenza e l’inchiesta sulla Ferragni

Chiara Ferragni è “a disposizione delle autorità competenti” per chiarire la sua posizione sulla vicenda relativa alla vendita del pandoro Balocco dopo l’apertura di un fascicolo nei suoi confronti da parte delle procure di Milano e Cuneo. Lo comunica l’imprenditrice digitale in una nota, nella quale si legge: “In seguito a continue sollecitazioni ricevute da vari organi di informazione Chiara Ferragni, anche in qualità di Amministratore Delegato di Tbs Crew Srl e di Fenice Srl, ribadisce che risponderà esclusivamente alle autorità competenti a cui conferma la propria fiducia ed è a loro disposizione per chiarire quanto accaduto”.

La lettera ricevuta dal Codacons inviata dalla Balocco

“Ha dell’incredibile” la lettera fatta pervenire al Codacons dalla Balocco per lo scandalo del pandoro-gate. Lo fa sapere in una nota l’associazione dei consumatori, che ha avviato una azione inibitoria verso l’azienda dolciaria, finalizzata a far ottenere a tutti gli acquirenti del pandoro griffato Ferragni “il giusto risarcimento per i danni subiti”. Oggi arriva la risposta della Balocco che, tramite i suoi legali, “fa sapere che la differenza di prezzo pari a 5,69 euro esistente tra il pandoro ‘normale’ Balocco (3,68 euro) e quello ‘Pink Christmas’ (9,37 euro) sarebbe giustificata dall’impiego di ‘elementi peculiari’ quali il ‘nastro di chiusura’, il ‘sacchetto contenente il pandoro ed il cartone espositore personalizzati con la grafica su licenza‘, nonché una ‘bustina di polvere rosa ed uno stencil in cartoncino alimentare da utilizzare per la decorazione del pandoro‘., spiega il Codacons.

Una risposta che non convince il Codacons, il quale chiede ora alla Balocco “di fornire tutti i dettagli circa i maggiori costi sostenuti per lo zucchero a velo rosa, per la grafica diversificata, per il nastro di chiusura, così da capire se tali elementi possano giustificare un rincaro di prezzo al pubblico del +154%”. La difesa della Balocco prosegue poi, riporta il Codacons, “contestando la tesi secondo cui i consumatori sarebbero stati condizionati all’acquisto dall’operazione di beneficenza associata al pandoro ‘Pink Christmas’. Secondo la società ‘né sulla confezione, né sul cartiglio, né tantomeno sul materiale espositivo erano presenti indicazioni relative alla destinazione di una percentuale del ricavato (o di un importo fisso) a favore della ricerca terapeutica’”.

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di Marta Lima - 14 Gennaio 2024