Rula Jebreal mente su Acca Larenzia: “C’era Rampelli tra quei fascisti”. Lui: ci vediamo in tribunale
Continua la propaganda degli antimeloniani prendendo a pretesto Acca Larenzia. Ormai non più un nome che evoca un eccidio impunito che ha distrutto tre giovani vite ma un nome che rimanda a un luogo di lugubri parate neofasciste. Purtroppo questo capovolgimento della realtà è nei fatti e ovviamente viene sfruttato dai soliti antifascisti da tastiera che ne approfittano per gettare fango su FdI e sui suoi esponenti.
L’ultima in ordine di tempo è stata Rula Jebreal che ha postato sul suo profilo su X lo stesso video rilanciato da Schlein chiamando in causa Fabio Rampelli. Il fascismo prospera di nuovo in Italia – si lamenta Rula Jebreal commentando il video – e scrive che “il mentore della premier Meloni”, Fabio Rampelli, “ha partecipato a questa manifestazione fascista”.
Il vicepresidente della Camera Rampelli replica a stretto giro: “Prima di spargere notizie false, s’informi. Anche negli Usa il giornalismo ha regole severe. Se lo avesse fatto avrebbe scoperto che io non ho partecipato alla manifestazione neofascista serale. Ma a quella istituzionale con il gov Rocca e l’ass Gotor. Ne riparliamo in tribunale”.
Ogni commento sull’inesattezza del post di Rula Jebreal sarebbe superfluo. Non è la prima volta che getta fango sulla destra e i suoi leader. Infatti subito dopo le elezioni politiche del 25 settembre 2022 Jebreal tirò in ballo il padre di Giorgia Meloni con questo tweet che tradotto suonava così: “Durante la sua campagna elettorale, il nuovo Primo Ministro italiano, ha promosso un video di stupro in cui si afferma che i richiedenti asilo sono criminali che vogliono sostituire i cristiani bianchi. Ironia della sorte, il padre di Meloni è un famigerato trafficante di droga/criminale condannato che ha scontato una pena in una prigione”. Ovviamente la frase attribuita a Meloni non fu mai pronunciata e il padre di Giorgia Meloni, ormai morto, andò via di casa quando l’attuale premier italiana aveva un anno.
Prima di spargere notizie false, s’informi. Anche negli Usa il giornalismo ha regole severe Se lo avesse fatto avrebbe scoperto che io non ho partecipato alla manifestazione neofascista serale Ma a quella istituzionale con il gov Rocca e l’ass Gotor. Ne riparliamo in tribunale. https://t.co/vbi5dr0ctS
— Fabio Rampelli (@fabiorampelli) January 9, 2024