Sinner implacabile ma col sorriso, Djokovic s’inchina alla sua supremazia: “Mi ha cancellato dal campo” (video)

26 Gen 2024 14:34 - di Giulia Melodia
Sinner Djokovic

Sinner implacabile, ma sempre col sorriso, sul campo e fuori. E un mesto Djokovic riconosce di fronte alla stampa la schiacciante supremazia di oggi dell’avversario: ha fatto tutto meglio di me, mi ha cancellato dal campo»… Letteralmente, sia sul terreno di gioco che fuori dagli spalti, dimostrando- all’antagonista prima, e al pubblico mondiale poi – che oltre al talento sportivo che determina le sue vittore, tra i segreti del primo finalista degli Australian Open c’è sicuramente un’etica che guida un atteggiamento che, oggi più che mai, ne decreta il successo e lo rende un esempio positivo per i giovani. E non solo quelli appassionati di tennis. Quello che, nel mare di elogi degli addetti ai lavori e alle acclamazioni a furor di popolo per un trionfo che inorgoglisce un Paese intero, sottolinea tra gli altri Orlando Cetta, mental coach sportivo a Roma. L’arma vincente di Jannik? «L’atteggiamento: oggi si diverte di più quando gioca, e questo è alla base. Ride e scherza, non è serioso come qualche anno fa. E questo è un bell’esempio per i ragazzi»…

Sinner implacabile, Djokovic ammette il Ko: «Sinner mi ha cancellato dal campo»

Complimenti e cambiamenti a parte però, le parole che oggi riecheggiano maggiormente nell’aria di festa che da Melbourne arriva fino allo Stivale, non quelle dell’avversario per antonomasia di Sinner: Novak Djokovic, l’ami-nemico sconfitto oggi in semifinale. Il numero uno del tennis mondiale, letteralmente “dominato” dal 22enne di San Candido in stato di grazia. E allora: «Prima di tutto congratulazioni a Sinner per aver giocato un grande match e un grande torneo fin qui. È meritatamente in finale. Oggi mi ha cancellato dal campo», ha commentato a caldo un Djokovic più che freddo, freddato da una supremazia sul campo, arrivata a fare la differenza sia sul piano agonistico che su quello psicologico.

Sinner-Djokovic: «Complimenti a Jannik per aver fatto tutto meglio di me»

Tanto che, è sempre lo stesso fuoriclasse sebo a proseguire, dicendo di sé: «Invece per quanto mi riguarda sono scioccato dal mio livello di gioco. Nei primi due set non ho praticamente fatto nulla. È uno dei peggiori match a livello Slam che ho giocato. Non è una bella sensazione, ma complimenti a Jannik per aver fatto tutto meglio di me». Insomma, appare prostrato, più che provato, Novak Djokovic dopo la sconfitta con Jannik Sinner in semifinale all’Australian Open. «Ci ho provato, ho lottato. Nel terzo set ho fatto salire il mio livello, salvando un match-point e giocando un buon tie-break – aggiunge il numero uno del ranking mondiale – . Ma nel quarto di nuovo ho condotto un pessimo game perdendo il servizio dal 40-0, giocando anche controvento».

«Ma non è l’inizio della fine»…

Insomma, non si assolve e non dà la croce a nessun altro Djokovic: nemmeno agli spettatori sugli spalti, per una volta. E nel guardare dal di fuori la sua ultima prestazione non può che ammettere: «Non è stata un granché. In quei momenti pensi solo a ritrovare serenità, ma allo stesso tempo bisogna aumentare il livello di gioco. Ci ho provato e il pubblico è stato fantastico. Sono stati corretti verso entrambi i giocatori. Abbiamo avuto molto supporto sia io che Jannik». E ora, mentre l’attenzione di tutti è puntata sulla finale – ad affrontare Jannik Sinner nella partita conclusiva dell’Australian Open ci sarà uno tra Alexander Zverev e Daniil Medvedev – Nole pensa a dove e come ripartire…

Il dopo Sinner, Djokovic: «Ho ancora grandi speranze per gli altri Slam»

«Futuro? Ho ancora grandi speranze per gli altri Slam, l’Olimpiade e ogni altro torneo che giocherò. È solo l’inizio della stagione», commenta con slancio il campione serbo. Che poi però prosegue: «Di sicuro il feeling che ho adesso non è qualcosa a cui sono abituato. Quasi sempre ho iniziato la stagione con un trionfo nello Slam e non ho mai perso in semifinale o in finale all’Australian Open. Quindi stavolta è un po’ differente dal solito, ma così è. Non so, sicuramente questo torneo non è stato all’altezza del mio standard, ma non vuol necessariamente dire che è l’inizio della fine, come piace dire ad alcuni. Vediamo cosa succede nel resto della stagione». E la stoccata, immancabile, arriva anche oggi, nonostante la ferita della sconfitta sanguini di fresco…

 

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