Speranza da Fazio col libro ritirato quattro anni fa, ma l’operazione rilancio è già un totale fallimento
L’ex ministro Roberto Speranza, a pandemia finita, ha ritirato fuori dal cassetto il suo libro sul Covid “Perché guariremo“. Sì, lo stesso che aveva fatto sparire sul finire del 2020, anno nero per i contagi e per i decessi. Il libro uscì quando una nuova ondata si abbatteva sull’Italia e Speranza e la casa editrice ritennero opportuno ritirarlo. Adesso lo rilancia, e lo farà domenica nel salotto di Fabio Fazio. La copertina ci avverte che trattasi dell’edizione “originale” ma con “capitoli integrativi”.
L’ex ministro della Salute del governo Conte però non ha approfittato del tempo trascorso per dipanare alcuni legittimi interrogativi sorti in questo tempo su Covid, vaccini, zone rosse e lockdown. “Passati gli anni – sottolinea su la Verità Maurizio Belpietro – e soprattutto passati i governi che hanno visto la salute degli italiani affidata all’esponente di un micropartitino di sinistra denominato Articolo uno, Speranza si è riaffacciato sulla scena rimettendo in circolazione il testo vergato quando la seconda ondata di pandemia non si era ancora manifestata. Pubblicato da Solferino, il libro include una cinquantina di pagine nuove, in nessuna delle quali l’ex ministro risponde alle domande che in molti gli vorrebbero fare e che anche la commissione parlamentare d’inchiesta avrebbe intenzione di porgli”.
Due cose hanno colpito Belpietro. “La prima – scrive – è il modo in cui Speranza liquida i danni subiti dalle persone che si sono sottoposte all’iniezione. Per niente preoccupato, l’ex ministro parla di «un impatto doloroso delle rare segnalazioni di effetti avversi dei vaccini». Ma il dolore non è quello di chi è deceduto o ha subito un danno. No, il dolore è di chi osserva che i danni collaterali trovano risalto sui media. «Pochi eventi alimentano le perplessità di una piccola minoranza di italiani ancora incerti sul da farsi». La seconda cosa che mi ha colpito è l’assenza di qualsiasi riferimento al green pass”.
La seconda uscita del libro ha di nuovo tutta l’aria di un autogol. La prima volta perché nel titolo si parlava di guarigioni mentre i pronto soccorso erano intasati di gente ammalata, la seconda volta perché la gente ha desiderio di dimenticare, giudica tutta la retorica degli esperti suoi pericoli del virus frutto di enfatico narcisismo da virostar, ha scarsa fiducia nei vaccini, ritiene disastrosa la gestione del governo Conte che affrontò il dilagare del Covid senza un piano pandemico aggiornato. Dunque quella di Speranza anziché un’operazione di rilancio già si sta trasformando in una incauta manovra di auto-affossamento.