Premierato, il vertice di maggioranza: avanti compatti. Ciriani: “Obiettivi chiari, non si torna indietro”
Nessun passo indietro su impianto e obiettivi del premierato e, qualora dovessero esserci, i correttivi saranno solo frutto di emendamenti condivisi. Il centrodestra va avanti compatto sulla riforma istituzionale, che è stata oggi al centro di un vertice tra maggioranza e governo al Senato, al quale hanno partecipato i capigruppo di FdI, Lucio Malan, Lega, Massimiliano Romeo, e Forza Italia, Maurizio Gasparri, il presidente della Commissione affari costituzionali, Alberto Balboni, e i ministri delle Riforme, Elisabetta Casellati, e dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani.
Il vertice di maggioranza sul premierato: focus sugli eventuali emendamenti
L’incontro sul premierato, dal quale è emersa l’estrema compattezza della maggioranza di governo, ha avuto un focus sugli eventuali emendamenti, in vista della data ultima per la loro presentazione che è fissata per il 29 gennaio. Dal vertice è emerso che tutte le forze concordano sulla necessità di lasciare l’impianto del ddl invariato, ma anche la disponibilità a valutare insieme eventuali correttivi.
Casellati: “Se ci saranno correttivi, e sottolineo se, saranno scritti da tutta la maggioranza”
“L’unico punto irrinunciabile, l’ho sempre detto, è l’elezione diretta del presidente del Consiglio, sul resto c’è stata un’ampia condivisione sul testo che è stato presentato”, ha spiegato Casellati, al termine del vertice. “Se ci saranno dei correttivi, e sottolineo il se, saranno correttivi ed emendamenti di tutta la maggioranza, sottoscritti da tutta la maggioranza”, ha aggiunto il ministro.
Ciriani: “Obiettivi chiari e condivisi, non si torna indietro”
“La maggioranza è compatta nella volontà di andare avanti in questa riforma, che è centrale per il programma del governo e se ci saranno dei correttivi, lo valuteremo perché naturalmente coinvolgeremo la premier”, ha spiegato Ciriani, anche lui sottolineando che “se ci saranno dei correttivi saranno correttivi che decideremo tutti quanti insieme, perché non ci saranno fughe in avanti o fughe indietro”. “I correttivi – ha proseguito – possono anche essere possibili perché parliamo di un testo costituzionale in cui anche una virgola, un punto e virgola, un aggettivo, un sostantivo, può essere determinante e provocare degli effetti”. “Sicuramente – ha chiarito – il principio cardine di questa riforma che è la stabilità, che è la coerenza tra il voto e il governo, non può essere messo in discussione. Non c’è nessuna possibilità – ha concluso – che si possa tornare indietro rispetto a questi obiettivi”.
Gasparri: “Cammino positivo, agiamo come maggioranza”
Della volontà di “agire come maggioranza, quindi facendo un po’ filtro delle osservazioni che ci dovessero essere” ha parlato anche Gasparri, assicurando che “ci confronteremo, perché i nodi sono quelle questioni che sono emerse, sono i dibattiti, sono i giornali, le audizioni”. “Però – ha chiarito – è un cammino positivo”. Sul premierato, ha quindi ribadito il capogruppo azzurro al Senato, “c’è coesione”. “L’elezione diretta del premier è una un’aspirazione chiara ed è un tema pure nella sua difficoltà più semplice” rispetto all’autonomia differenziata, ha poi aggiunto Gasparri, rispondendo a una domanda dei giornalisti. Il tema delle autonomie, ha quindi spiegato, “comporta confronti con territori, bilanci, regioni, risorse. Qua è un tema puramente politico-istituzionale, delicato, ma, diciamo, non si deve mettere mano al portafoglio”, ha chiarito ancora, sottolineando che siamo di fronte “a una questione che riguarda gli equilibri economici dello Stato centrale, per esempio”.