Al via da Bologna il tour della natalità. Roccella: “Dal governo 16 miliardi per le famiglie”

20 Feb 2024 15:58 - di Penelope Corrado
tour natalità

In Italia, «chi non vuole figli è libero di non farli, ma chi li vuole, oggi, tenendo presente che è la seconda causa di povertà, non è libero di farli. Questo è un grande problema» per questo servono una «cultura e una fiscalità a misura di famiglia». Lo ha detto Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la Natalità, intervenuto oggi, a Bologna, al primo incontro degli Stati Generali della Natalità, una serie di convegni promossi dalla Fondazione, in collaborazione con l’Associazione Bologna Bene Comune.

La seconda causa di povertà in Italia? Avere un figlio

In programma ci sono già altre tappe a Palermo a metà ottobre, a Roma il 15 novembre, a Milano a dicembre e un’ultima a Venezia. «Questi incontri – continua De Palo – servono a darci una rotta per vincere la battaglia della denatalità. L’obiettivo delle 500 mila nascite entro il 2033 non l’abbiamo proposto noi, ma l’Istat. È un tema che accomuna tutti perché, se non ripartono le nascite, l’Italia rischia veramente». Il palco di Bologna invita a una coesione tra governo, Parlamento, maggioranza opposizione, istituzioni e imprese per una partita che deciderà il futuro del Paese.

«In Italia – ricorda De Palo, che è stato anche assessore alla Famiglia nella giunta Alemanno – oggi la nascita di un figlio è la seconda causa di povertà. Noi dobbiamo creare delle condizioni, anche fiscali, in modo tale che fare famiglia, fare un figlio non sia più penalizzante. Oggi si pagano le tasse in base non alla composizione familiare, ma in base al reddito. Si parla tanto di quoziente familiare, chiamiamolo come vogliamo, ma facciamolo, così come poi tutta un’altra serie di servizi e di strumenti che possono essere sicuramente gli asili nido, i congedi parentali. Ma prima di tutto ci devono essere necessariamente le fondamenta che sono appunto – ha concluso – una fiscalità a dimensione familiare e un ragionamento culturale».

Roccella: “Il governo Meloni ha già fatto tantissimo per la natalità”

Sulla natalità, ricorda Eugenia Roccella, ministro delle Pari opportunità e delle Famiglie, «il governo Meloni ha già fatto moltissimo, tanto è vero che l’ufficio parlamentare di Bilancio, sempre attento al fact-checking, ha verificato che, per il 2024, il Governo ha favorito le famiglie con 16 miliardi di euro di benefici netti. Abbiamo già fatto, quindi, con una serie di provvedimenti che non riguardano solo la Natalità’, ma sono trasversali ai diversi ministeri».

Quelli del governo, spiega Roccella, «sono provvedimenti piccoli e grandi: dal modo in cui è stato ridisegnato il reddito di cittadinanza, mirato sui figli e sulle famiglie con figli per alleviare il problema enorme della povertà infantile, all’iniziativa del Mimit sui ristoranti per la famiglia, all’insegna del patto che offre ai bambini menu’ adeguati e a basso costo, permettendo così alle famiglie di uscire a pranzo o a cena».

Ci sono poi altri benefici, ricorda, «come quelli per le lavoratrici madri dal secondo figlio in poi, gli asili nido gratis dal secondo figlio in poi, i congedi parentali aumentati nella prima finanziaria e nella seconda. Nella prima finanziaria abbiamo destinato un miliardo e mezzo di euro a questo tipo di provvedimenti e nella seconda un altro miliardo».

Per il presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei) Matteo Maria Zuppi, interpellato dall’Adnkronos, bisogna «trovare delle risposte puntuali, non opportunistiche». Serve «un piano che davvero dia fiducia, garanzie, sicurezza e poi il gusto di guardare al futuro, alla bellezza della vita, della speranza, di trasmettere vita». Zuppi ricorda che «in momenti così difficili, dobbiamo dare tutte le sicurezze: la casa, combattere il precariato, dare i sostegni. Nei paesi dove è stato fatto questo si è invertita la tendenza».

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