Antimafia, Colosimo: «Impresentabili? Meglio un vaglio preventivo. Segnaleremo anche le parentele con i mafiosi»

15 Feb 2024 11:05 - di Redazione
Colosimo

Dal vertice della Commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo, dopo la comunicazione della stessa Commissione sui cosiddetti “impresentabili” in vista delle regionali in Sardegna, dopo essersi detta «molto contenta che «la collaborazione con la Direzione nazionale antimafia ci abbia portato a non fare questi nomi a poche ore dal voto, come spesso è successo: così la scelta durante le elezioni è davvero consapevole», detta la linea e ne illustra i punti chiave in un’intervista al Fatto Quotidiano. Un’analisi programmatica, la sua, in cui, partendo da un presupposto imprescindibile, afferma con nettezza: sugli impresentabili «dovremmo passare al controllo preventivo. Cioè costringere i partiti a prendersi la responsabilità delle candidature. Ovvero, chiedere prima il parere alla commissione Antimafia. E poi escludere candidati che minano la fiducia della nostra gente nella politica».

Antimafia, Colosimo: su impresentabili meglio il vaglio preventivo

Non solo. Dopo aver sottolineato che per le regionali in Sardegna la lista degli impresentabili è stata fatta con diversi giorni di anticipo, «così la scelta durante le elezioni è davvero consapevole», la Colosimo ha aperto a una modifica del codice di autoregolamentazione e si è detta favorevole a escludere anche i parenti dei boss perché «non esiste niente di peggio di un politico legato alla mafia». «Pongo una questione etica, che è diversa da quella morale», ha tenuto a precisare la presidente della Commissione parlamentare Antimafia. Che poi ha anche aggiunto: «Non possiamo essere una sorta di Santa inquisizione, ma dobbiamo essere un argine insuperabile per i mafiosi».

Colosimo: «Impresentabili? Segnaleremo anche le parentele con i mafiosi»

Pertanto, ha proseguito, «presenterò delle modifiche che riguardano il quarto grado per i reati di mafia. Il vincolo familistico è essenziale per la criminalità organizzata: per fare un esempio, un Ciccarelli (per lungo tempo clan egemone del Parco Verde di Caivano, ndr) ha fatto il consigliere comunale». E ancora: «Vorrei inserire nel codice anche i corruttori: perché non è possibile che siano impresentabili solo i corrotti». Certo, incalza la Colosimo, «le responsabilità penali sono e restano personali. Ma se tuo fratello o chi per lui è un esponente della criminalità organizzata – spiega – tu devi provare che non “lavori” per lui. Così si possono strappare giovani generazioni alla manovalanza criminale», aggiunge.

«Dobbiamo essere un argine insuperabile per i mafiosi»

Del resto, insiste la presidente della Commissione parlamentare Antimafia, è necessario «mandare messaggi chiari e universali sulla lotta alla mafia». E allora, riguardo alla riforma Nordio e al limite alle intercettazioni, secondo la Colosimo non si tratta di un colpo di spugna: «Ma dal mio punto di vista privilegiato – osserva – reputo fondamentali le intercettazioni, anche considerando il fattore costo-beneficio. Ovviamente è il mio punto di vista, di chi non si occupa genericamente di giustizia, ma di mafia». Rispetto ai reati spia, infine, «sono convinta – sottolinea Colosimo – che alcuni vadano tipizzati e attenzionati, perché davvero propedeutici ad altri: come corruzione, turbativa d’asta e falsa fatturazione».

 

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