Auto elettriche, Urso chiede a Stellantis una prova di italianità: aprire anche da noi una “gigafactory”

8 Feb 2024 18:46 - di Leo Malaspina

Non c’è tregua sul fronte del confronto tra Stellantis, il governo e i sindacati, nei giorni in cui scattano i primi piani di Cassa integrazione a Mirafiori, non si sa se per necessità effettiva o come ritorsioni sulla questione degli incentivi a pioggia negati al gruppo degli Elkann. Il governo si attende che Stellantis realizzi “presto” una “gigafactory”  (un impianto di produzione di batterie al litio per auto elettriche) anche in Italia, dopo quella inaugurata in Francia, ha sottolineato oggi il ministro per le Imprese Adolfo Urso, a Bruxelles a margine di incontri istituzionali. “Mi sono confrontato con Stellantis, come è doveroso, più volte in questi mesi di governo – afferma – ho incontrato due volte Carlos Tavares, una volta a Roma. Lui in quell’occasione assicurò l’obiettivo di raggiungere un livello produttivo in Italia di un milione di veicoli. Lo disse pubblicamente, uscendo dall’incontro, ai giornalisti”.

“Poi – aggiunge – l’ho incontrato anche in Francia, quando hanno inaugurato la prima gigafactory. Mi aspetto che presto sarà sia realizzata anche nel nostro Paese. Così come ho incontrato, per tre volte, John Elkann: ci siamo confrontati su quello che noi riteniamo sia un orgoglio dell’industria, del lavoro e della storia del nostro Paese cioè l’industria automobilistica. E vorremmo che rimanesse tale”, conclude.

Gli incentivi al settore auto da parte del governo

Il governo ha approvato un piano “straordinario” di incentivi all’acquisto di auto, anche elettriche, pertanto si aspetta un aumento della produzione in Italia da parte del principale costruttore, Stellantis. Se questo non avvenisse, dall’anno venturo le risorse verranno destinate ad incentivare chi produce auto, o componenti per l’automotive, in Italia, ha aggiunto ancora Adolfo Urso, a Bruxelles. “Abbiamo fatto un piano straordinario per gli incentivi – ha detto – che ammonta a quasi un miliardo. Lo abbiamo presentato, come è giusto che sia, a tutte le forze rappresentative del settore, all’industria dell’automotive, all’azienda Stellantis, ai sindacati, ai presidenti delle Regioni su cui insistono gli stabilimenti di Stellantis. Quel piano prevede risorse per quasi un miliardo di euro e sarà attuato tra breve, secondo tre direzioni molto chiare: la prima è quella di rottamare e di incentivare la rottamazione delle auto più inquinanti, Euro 1, 2 o 3. Noi abbiamo ancora il parco auto più inquinante d’Europa e non ce lo possiamo permettere”.

“La seconda direttrice – ha continuato – è quella di incentivare e di supportare soprattutto le famiglie che ne hanno più bisogno, quelle che hanno un reddito più basso. La terza direttrice è quella di incentivare in qualche misura i prodotti, le auto che sono realizzate nel nostro Paese”.

Quindi, prosegue Urso, “sostenibilità ambientale: incentivare la rottamazione delle auto più inquinanti; sostenibilità sociale, incentivando in misura maggiore coloro che hanno redditi più bassi, affinché anch’essi possano aspirare ad avere un’auto elettrica. Nel combinato disposto tra rottamare un’auto inquinante e acquistare un’auto elettrica, una famiglia con reddito basso può giungere ad avere un’incentivazione pari a 13.750 euro“. Inoltre, “a questo piano ci aspettiamo che corrisponda un aumento della produzione nel nostro Paese”.

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