Coniglio, farabutto, troglodita: il dizionario degli insulti di Vincenzo De Luca, che coprono l’incapacità
Per Vincenzo De Luca ormai, purtroppo, non vanno più scomodati i comici alla Maurizio Crozza ma un altro tipo di addetti ai lavori. Servirebbe qualcuno davvero bravo che sappia spiegare le ragioni della sua irrefrenabile coprolalia. Per citare la Treccani, “il fatto o l’abitudine di parlare oscenamente, e in particolare l’impulso anormale a fare continuo riferimento e con espressioni volgari”.
Cosa spinge un uomo politico a usare il turpiloquio e l’offesa sistematica dell’avversario come strategia di comunicazione? Gli spin doctor che hanno la sventura di seguirlo, abbiano l’accortezza di fargli capire che la deriva non porta da nessuna parte. O forse, viene da ipotizzare maliziosamente, i suoi consiglieri hanno capito che è l’unico modo per coprire anni di mal governo in Campania. Far vestire da Masaniello un governatore che, al potere da decine di anni, ha seminato male e raccolto peggio. Insomma, sotto il vestito degli insulti il nulla (politico). Intanto, come promemoria, vale la pena di ripescare, alla rinfusa, alcuni degli epiteti pronunciati dall’imitatore di Crozza nei confronti di giornalisti, avversari e compagni di partito. E stavolta c’è poco da ridere.
Dizionario (incompleto e non aggiornato) degli insulti pronunciati da Vincenzo De Luca
“Stronza” (contro la Meloni), 16 febbraio 2024
“Banda di imbecilli” (contro il governo Meloni) 7 febbraio 2024
“Farabutti e conigli” contro il governo Meloni (9 febbraio 2024)
Delinquenti politici (9 febbraio 2024)
“Se fanno cadere Draghi sono dei disturbati mentali” (19 luglio 2022)
Quelli del M5s sono mezze pippe, che li possano ammazzare (10 settembre 2016)
“Dobbiamo passare alla lotta armata” (3 maggio 2023)
“Parcheggiatore abusivo” (contro il ministro Sangiuliano 14 febbraio 2024)
“Troglodita vestito come un capraio” rivolto allo scrittore Mauro Corona (7/7/2023)
Un campionario di volgarità che, se all’inizio davano la cifra di un politico quasi pop, ammiccante ai grillini (che pure diceva di detestare) ora segnano una deriva quasi ineluttabile.
C’è da aggiungere che il dizionario degli insulti pronunciati dal governatore della Campania si aggiorna di ora in ora. Purtroppo. Purtroppo per lui, perché gli insulti non qualificano chi li riceve, ma chi li pronuncia. Sempre.