Conte fa il Blasco e canta da solo “Una splendida giornata”. Schlein è già scaricata
È l’unico a poter brindare davvero. Infatti è raggiante, seppure con studiata sobrietà, come si conviene a un ex premier deve aver pensato. Per Giuseppe Conte il day after il verdetto delle urne sarde è una ‘splendida giornata’, come lui stesso comunica in un post accompagnato dalle note della popolarissima canzone di Vasco Rossi.
Conte esulta da solo: “Una splendida giornata”
C’è l’immancabile foto che lo ritrae sorridente con la sua eroina Alessandra Todde, la candidata di provata fede grillina imposta agli altri e non il contrario. “Oggi è una splendida giornata. Per la Sardegna. Per il @Mov5Stelle. Per chi ha voglia di cambiare”, scrive. Non una parola sull’alleanza con il Pd, non un ringraziamento al resto della squadra. Tutt’al più un passaggio sul “campo giusto”, come lo chiama. E un chiaro avvertimento agli alleati: “Non servono ammucchiate, campi larghissimi e minati”. Tanto meno una foto con Elly, che per non lasciare la scena tutta al leader pentastellato ieri pomeriggio si è precipitata a sbarcare sull’isola (non appena lo staff l’ha avvertita che l’ingombrante alleato era già pronto con la magnum per il brindisi).
Ha vinto il cavallo grillino e il Pd si deve adeguare
Conte ha piazzato il suo cavallo di razza, ha vinto e il resto non conta. Il campo largo sbandierato da Elly Schlein come la ricetta a tutti i mali e oggi, secondo il Nazareno, un esperimento riuscito, non solletica minimamente l’ex premier. Che non ha nessuna intenzione di esportare la formula M5-Pd nel resto d’Italia. Alle avances inebriate dalla vittoria della segretaria e dei vertici dem risponde cantando il Blasco, in uno sdegnoso isolamento.
Schlein rischia la cannibalizzazione del Pd
A nulla serva a Schlein coniare nuove citazioni per l’occasione con quel ‘testardamente unitari” che fa un po’ sorridere. Per la segretaria, già accusata da mezzo partito di sudditanza al movimento 5Stelle, il campo larghetto sperimentato in Sardegna, l’unica regione contendibile alla maggioranza, è un boomerang annunciato. Lo schema di gioco nell’isola torna utile soltanto a Conte. Che è disposto ad allearsi con i dem, ma sarebbe meglio dire a trascinarseli dietro, solo dove impone i propri candidati. Risultato: la cannibalizzazione del Pd, che sempre di più rischia di sbiadire la sua leadership a favore dell’ex premier. Matteo Renzi, pro domo sua certo, la chiama la ‘grillizzazione’ del Pd.
Gli accordi nelle altre regioni sono in salita
Per quanti sforzi faccia di intestarsi la vittoria, con gli slogan a effetto contro Meloni e la “‘vergognosa” l’amministrazione del centrodestra, resta ingabbiata nel ruolo di comprimaria. Il suo grande sponsor, Dario Franceschini, insiste: “La Sardegna indica la strada, ora va percorsa con convinzione”. Ma resta un appello nel vuoto perché Conte canta e vuole cantare da solo. Schlein lancia sguardi languidi in vista delle prossime regionali (non in Abruzzo dove è scattata l’ammucchiata tutti contro Marsilio) in Basilicata e in Piemonte, ma non è ricambiata. L’accordo con i 5Stelle è tutto in salita. A corteggiare Conte sono in tanti. Non ultimo Carlo Calenda che prova a sventolare il suo partito del 3% come un prezioso ago della bilancia. “Alle Regionali correre da soli non è fattibile e non lo faremo più. Anche per questo in Abruzzo siamo all’interno di una coalizione larga. Stiamo facendo un ragionamento anche in Basilicata, solo che lì non si capisce niente”.