Crosetto telefona a “Piazza Pulita” e ribalta le tesi di Montanari: “Mi dispiace che lei insegni ai giovani” (video)
“Si è collegato il ministro Guido Crosetto”. Silenzio, attesa e tensione corrono in studio da Formigli a “Piazza Pulita“. Si parlava della guerra in Ucraina con molte inesattezze. C’erano Paolo Mieli e Montanari, tra gli altri, ospiti in studio. Si parlava delle tensioni internazionali in corso, dalla guerra in Ucraina alla crisi in Medio Oriente. La linea passa al ministro della Difesa Crosetto che aveva più di un argomento per “correggere” e confutare quantro si stava affermnando contro l’inadeguatezza del governo in materia. “Siccome sentivo alcuni ragionamenti, ho deciso di provare a chiamarvi per intervenire altrimenti ci allontaniamo dalla realtà“.
Crosetto interrompe “Piazza Pulita” e confuta Montanari
Crosetto si riferiva in particolare alle dichiarazioni del rettore dell’Università per stranieri di Siena, Tomaso Montanari. “Non c’è qualcuno che ha voluto che l’Ucraina continuasse a combattere e rischiasse l’estinzione- precisa il ministro- . Ha chiesto a tutto il mondo di difendersi dall’attacco dei russi”. Punto primo. Altro aspetto che lo studio di Formigli voleva veicolare è stata la carenza di iniziative diplomatiche dell’esecutivo per lavorare a uno scenario di pace. E per avvalorare la sua tesi, Montanari ha citato la missione del Vaticano in Ucraina guidata da Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, come iniziativa – secondo lui non governativa- messa in essere per arrivare alla risoluizine del conflitto Ucraina-Russia. E qui sta l’errore. Montanari viene sonoramente confutato. Crosetto rivela lo scenario sotteso a quella missione: ossia il ministero della Difesa, dunque, il ministro stesso. Lo studio di Formigli è preso in contropiede. “Vorrei che questo fosse raccontato”, precisa Crosetto il senso della sua chiamata per ristabilire la verità dei fatti.
Crosetto telefona a “Piazza Pulita”: “Sento ragionamenti lontani dalla realtà”
“Montanari citava la missioni di Zuppi, che è stata organizzata da me utilizzando mezzi della Difesa. Zuppi è stato accompagnato da chi lavora alla mia difesa personale. Il governo italiano si è messo in prima persona”, ha rivelato Crosetto. Nonostgante la precisazione dei fatti, Formigli non retrocede dalla polemica a tutti i costi: “Lei sta dicendo che la missione di Zuppi era così avversata da chi sostiene la guerra; che avete dovuto pensarci voi a dargli la scorta?”. Il ministro è un politico di sostanza, respinge al mittente una lettura di questo tipo, di piccolo cabotaggio: “Ma no, non era avversata, chiunque va a Kiev deve essere protetto”.
Crosetto a Montanari: “Il governo cerca la pace”
E se ancora non avessero capito di trovarsi di fronte a un governo serio, Crosetto glielo ribadisce: nel conflitto russo-ucraino “c’è uno che attacca e uno che chiede di difendersi. Se come sostiene Montanari qualcuno avesse smesso di difendere l’Ucraina, sarebbero finiti gli attacchi? Non penso”, commenta Crosetto. E rilancia sull’impegno umanitario dell’esecutivo in Medio Oriente ricordando a chi non le rammenta: “C’è un altro punto: le uniche due missioni umanitarie a Gaza sono state fatte da Italia e Francia. Non facciamo il racconto che c’è un governo che sostiene la guerra: noi cerchiamo la pace“. Ad adiuvandum ricordiamo a Formigli e ai suoi ospiti che proprio in questi giorni sono arrivata in Italia e ricoverati nei più attrezzati ospedali pediatrici italiani i bambini di Gaza bisognosi di cure insieme ai genitori.
Crosetto a Montanari: “Incapace di accettare la democrazia”
Poi il gran finale. “La democrazia, secondo il professor Montanari, non prevede la possibilità che il governo dica la sua. Ha un’idea tutta sua di democrazia, chiuderebbe la bocca a tutti. Arrivederci, mi spiace che lei insegni ai giovani”. Formigli mette una “pezza”: “Speriamo di vederla di persona la prossima volta”, gli ha detto alla fine il conduttore, invitandolo di fatto in trasmissione. E il ministro ha risposto: “Sì ma in assenza di quel signore che ha dimostrato ancora una volta la sua incapacità di accettare la democrazia“.