De Luca insulta il governo e chiama alla “lotta armata”. FdI: “Parole da estremista, Schlein condanni”

6 Feb 2024 18:33 - di Augusta Cesari
De Luca

Il governatore De Luca sragiona e insulta con parole irricevibili il governo Meloni e vari ministri. Troppo abituato all’imitazione di Maurizio Crozza, il governatore ha perso ogni freno inibitore. Pensa di recitare un copione da cabaret invece recita un canovaccio triste e becero, purtroppo sul palcoscenico vero, quello della politica. L’ultimo sproloquio: “Il blocco dei fondi di coesione è un atto di delinquenza politica”. E ancora: “Abbiamo promosso insieme con l’Anci una manifestazione a Roma venerdì 16 mattina – dice De Luca – per chiedere un incontro con il cosiddetto ministro della Coesione e la presidente del Consiglio. Noi siamo di fronte a un atto di delinquenza politica da parte di un ministro e da parte di questo Governo, che sta bloccando da un anno e mezzo i fondi sviluppo e coesione”. Poi arriva l’affondo: “Contemporaneamente bloccano risorse delle regioni e dei territori e poi propongono l’autonomia differenziata nel momento in cui centralizzano tutto. Questo è un governo di disturbati mentali, è del tutto evidente che vanno ricoverati”.

De Luca: “Governo di disturbati mentali”. FdI: “Schlein intervenga”

Va da sé che i termini usati da De Luca si collocano fuori da ogni dialettica politica civile. L’insulto non propone nulla. Dice anche di peggio: “Siamo in guerra nei confronti di questo governo, più di questo posso fare l’appello alla resistenza, alla lotta armata. Sollecito le organizzazioni sociali e sindacali a mobilitarsi, intanto per la manifestazione del 16, che è venerdì mattina a Roma, per far sentire la voce dei territori”. Chiamare alla “lotta armata” ed incendiare la piazza è da irresponsabili. Cosa ne pensa la segretaria Elly Schlein di questa degenerazione della dialettica politica? Nulla, tace. E infatti Tommaso Foti segnala la gravità di questo silenzio. “Le parole del presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, che parla di un governo ‘di disturbati mentali’ sono gravi, diffamanti, arrivando a tacciare il governo di ‘delinquenza politica’. Quelle di De Luca sono affermazioni censurabili sotto più profili; e volgarmente dirette verso il governo e un suo ministro in particolare (Fitto ndr). Chiediamo subito la condanna unanime da parte di tutta la classe politica”.

Antoniozzi: “De Luca parla da estremista non da governatore”

Il termometro sale. Quindi la stoccata del capogruppo alla Camera di FdI alla silente segretaria del Pd: “Chissà se anche oggi la Schlein, sempre pronta ad indignarsi a corrente alterna, non vedrà, non sentirà e non parlerà di fronte a queste ennesime farneticazioni da parte di un suo collega di partito”. All’attacco anche il vicecapogruppo di FdI Alfredo Antoniozzi: “Le parole usate da Vincenzo De Luca le può usare un movimento estremista ma non un governatore. Parole gravissime sulle quali il Pd deve esprimere dissenso netto. De Luca non può rimanere alla guida della Regione poiché è uscito dall’alveo costituzionale”.

Caso De Luca, Delmastro. “Il Pd avallerà il linguaggio di violenza?”

Incalza Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e sottosegretario alla Giustizia. “L’ayatollah laico De Luca ha lanciato dal suo minareto la sinistra scomunica contro il governo, invocando la resistenza e la lotta armata. Prima che intervenga un laico Tso verso questo ‘eversomane’, il Pd sarà in grado di prendere le distanze; o avalleranno un linguaggio di violenza; utilizzato come arma di distrazione di massa rispetto agli impietosi dati che contraddistinguono la sua disastrosa gestione dei fondi europei?”.

Le offese a Sangiuliano: “Analfabeta di ritorno”

De Luca offende poi in maniera incontrollata il ministro Sangiuliano. “Sangiuliano dice che servono progetti concreti? E’ un’analfabeta di ritorno”. Il ministro della Culture mette in riga il governatore con la consueta flemma e con i dati, come già in passato. “Il lucano Vincenzo De Luca offende gratuitamente. La verità è che, in relazione ai Fondi per lo Sviluppo e la Coesione della programmazione 2014-2020, la Campania ha speso solo 3,5 miliardi dei 9,3 stanziati, pari al 37%. Dunque, si tratta di una cifra gigantesca inutilizzata che va nella direzione dell’abbassamento della qualità della vita dei cittadini campani”. Sangiuliano glielo aveva già fatto notare e per questo il governatore è andato fuori di sé. Non sarà l’insulto provocatorio a “salvarlo” dalla radiografia impietose che il titolare del dicastero della Cultura traccia della regione:

Sangiuliano stronca De Luca facendogli notare il disastro Campania

Anzitutto la Sanità: “Autorevoli enti hanno dimostrato come quello a curarsi sia un diritto negato a tutti i campani – sostiene il ministro in una nota -; nonostante la presenza di una delle migliori classi mediche e paramediche di riconosciuto valore in Europa. Questi ultimi sono tutti eroi che lottano quotidianamente in un mare di incuria e inefficienza; mentre i cittadini campani sono costretti a curarsi altrove”. La prova provata è  il Giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Campania, emesso dalla Corte dei Conti sull’esercizio finanziario 2022. Sangiuliano lo cita: “Certifica testualmente che: ‘La Campania è una delle Regioni con il maggior tasso di mobilità passiva. Mentre l’obiettivo cardine sarebbe quello di garantire il 90% delle cosiddette prestazioni sentinella. Sempre dalla Relazione della magistratura contabile si evidenzia che: ‘ per nessuna prestazione specialistica ambulatoriale di classe B viene conseguita la percentuale del 90%’”, sottolinea Sangiuliano.

Sanità, trasporti, rifiuti: Sangiuliano demolisce il governatore della Campania

“La radiografia della Campania, purtroppo – continua – ci mette davanti ad altre terribili situazioni: il sistema dei trasporti e della mobilità; il sistema viario e quello dei rifiuti. L’impegno del ministero della Cultura, con fattive realizzazioni, come il recupero del parco della Villa Floridiana, l’apertura del cantiere dell’ex Real Albergo dei Poveri e tante altre attività, tra queste la creazione dei nuovi musei autonomi, stridono con l’inconcludenza parolaia di De Luca””. E’ il gol partita.

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