Europee, Santoro lancia la lista “Pace terra dignità”: l’appello alla sinistra che fu, a caccia di astensionisti

15 Feb 2024 8:32 - di Chiara Volpi
Santoro

Con un cerimoniale rigorosamente in stile Santoro, l’ex conduttore lancia la lista Pace, Terra e dignità per le europee insieme all’ex parlamentare della sinistra indipendente, il 92 enne Raniero La Valle, e Benedetta Sabene, giovane redattrice dell’app di informazione del giornalista. E allora: l’annuncio con una conferenza stampa nella sede dell’Fnsi in Via delle Botteghe Oscure. Il bis a Otto e mezzo su La7, con l’ufficializzazione tv del proclama: «Sono pronto a candidarmi perché le europee sono un’occasione molto importante per mettere al centro dell’opinione pubblica la pace, dalla quale deriva la soluzione a tutti gli altri problemi. Senza di essa è impossibile avere sviluppo e dignità. Ma farò solo quello che questo gruppo di lavoro costituito riterrà più opportuno fare. Ora bisognerà preparare le liste e raccogliere le firme. Non è detto che ce la faremo. È una sfida importante e che dobbiamo concepire come tale, forse una delle più importanti della mia vita».

Europee, Santoro lancia la lista “Pace terra dignità”

Un amo gettato nel mare dei pacifisti, a caccia dei voti degli astensionisti, e che pesca un po’ di tutto quello che si muove a sinistra del Pd. Acque in cui navigano da Vauro agli ex rifondaroli e cossuttiani, passando per i fedelissimi di Varoufakis e gli immancabili delusi dei 5 stelle. È in questo perimetro che Santoro lancia la raccolta firme, tenendosi le mani libere per eventuali alleanze con Potere al Popolo e Sinistra italiana. I nomi dei candidati ancora non ci sono. In compenso il logo della lista pacifista per le elezioni europee di giugno prossimo è pronto: una colomba bianca con un ramo d’ulivo nel becco in campo rosso, con tre parole: pace, terra, dignità. E la didascalia la recita lo stesso giornalista in conferenza stampa all’ex Bottegone: questo «non è un partito ma un movimento. Vettore per portare al centro della campagna elettorale per le europee la parola pace. E se per caso questa piccola formazione prendesse il 4 o anche il 3 per cento dei voti, questo rappresenterebbe un terremoto politico nel Paese»…

Santoro chiama a raccolta i reduci della sinistra d’antan

Del resto, a suo avviso, «la sinistra è in frantumi e di certo non siamo noi la causa. È evidente che il M5S persegue una sua strategia di opposizione e il Pd ne ha una diversa. Noi non siamo in competizione con loro, puntiamo al voto di chi non va più a votare», ribadisce e conferma Santoro, aggiungendo in calce: «Non stiamo costruendo un partito, ma un vettore per portare al centro della campagna elettorale europea la parola pace». E così, tanto per ribadire che la porta lascia uno spiraglio aperto, rilancia: «Se Conte e i cinquestelle dicono di essere contrari all’invio di armi facciano diventare veramente il tema della guerra e della pace centrale. Un vettore, una spinta dal fianco come la nostra che li aiuti a parlare di questi temi potrebbe essere importante per tutti. La stessa cosa vale per il Pd – aggiunge Santoro – altrimenti avremo giusto qualche pacifista infilato nelle loro liste».

Alleanze improbabili a caccia del voto degli astensionisti

Una provocazione alla sinistra che vuole sfidare? Un appello all’ecumenismo pacifista? Di sicuro la ricerca di un piazzamento nello scacchiere politico con l’ambizione a pescare nel bacino da sempre desiderato da tutti: quello dell’astensione. «Ho sentito i sondaggisti – dice – e confermano la crescita dell’area del non voto che rischia di superare il 50 per cento, che non c’è travaso fra centrosinistra e centrodestra, che avremo piccoli spostamenti fra Pd e M5s, piccoli spostamenti tra i gruppi che si contendono la definizione di centristi». Un traguardo ambizioso, il suo, in nome del quale Santoro lascia aperta la porta a ipotetici accordi «fino all’ultimo» sia con Unione popolare (Prc+Potere al Popolo) sia ad Alleanza Verdi-Sinistra (Si+Europa Verde). Accordi che al momento, però, suonano come improbabili. Una tela difficile da comporre, rispetto alla quale il giornalista non manca di sottolineare comunque: «Non siamo certo noi a spaccare il fronte della sinistra, non siamo diventati Nembo Kid, loro sono già in frantumi». E intanto, mentre prova a serrare i ranghi, sulla composizione delle liste, rinvia a breve: «Non c’è da essere impazienti entro 12 giorni le comunicheremo».

 

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