Fellini, il 2024 sarà un anno di Amarcord, omaggi e ricorrenze: film, mostre e libri sulle orme dei suoi segreti

4 Feb 2024 20:01 - di Bianca Conte
Fellini

L’ultima evocazione del Maestro è arrivata dalla morte della sua musa, Sandra Milo, che lo ha venerato una vita intera. Ma Fellini, l’uomo, l’artista, è il genio di sempre, che prescinde da ricordi e ricorrenze. Un moloch piantato nelle radici nel Bel Paese che, mai come in questo 2024, si prepara a celebrarne i fasti e a omaggiarne la memoria. Partendo dal cuore della galassia artistica creata dal regista riminese, per arrivare ai satelliti che, tra mostri sacri della recitazione, successi critici e eventi biografici, hanno contribuito a rivelare il mito felliniano che puntualmente celebriamo. Quello che è appena partito, infatti, sarà un anno cadenzato dagli anniversari che ruotano attorno l’universo felliniano. Un calendario non fitto quanto il 2023, ma parimenti generoso e pregno di iniziative già fissate in agenda. Vediamo alcune.

Fellini, il 2024 sarà un anno di grandi celebrazioni: tutte le ricorrenze

Come segnalava Rimini Today già nei giorni scorsi, allora, andando ad attingere a dati e teche della sua produzione cinematografica, tra i film del curriculum felliniano cadono i 70 anni de La strada, il primo Oscar, la consacrazione mondiale di Fellini e, con lui, di Giulietta Masina, che già ai tempi il grande Chaplin accolse e salutò come la reincarnazione femminile del suo Charlot. Proprio dell’attrice e moglie di Federico, allora, scomparsa a Roma il 23 marzo del 1994, ricorre quest’anno il trentennale della morte.

La Masina, Sandra Milo, Mastroianni: i talenti che lo hanno ispirato

Così, un convegno, organizzato per inizio maggio, nell’ambito de “La settima arte” e in collaborazione con l’Università di Bologna, si concentrerà proprio su Gelsomina. Zampanò. E sul Matto, gli indimenticabili protagonisti di una galleria di personaggi entrati di diritto nell’iperuranio dell’immaginario collettivo grazie a quel film che, come ha ribadito a più riprese anche Papa Francesco, è il film, «tra i tanti capolavori del neorealismo che lo hanno formato, nel quale più riconosce un desiderio di trascendenza, una dimensione di misericordia, un sentimento di tenerezza».

Marcello Mastroianni, l’alter ego del regista riminese

Ma parlando di Fellini e della Masina, l’associazione nasce spontanea: e porta il pensiero automaticamente alle date segnate in rosso sul calendario culturale del nostro Paese, come quella del centenario della nascita di Marcello Mastroianni, l’alter ego, l’attore a cui Fellini ha assegnato i personaggi più autobiografici: Marcello della Dolce vita, Guido di, Snaporaz della Città delle donne, Pippo di Ginger e Fred.

La mostra fotografica sul rapporto tra i registi e i loro “doppi”

E allora al mitico attore, al suo talento e alla sua straordinaria carriera cinematografica – di cui solo una parte, per quanto significativa, vissuta sotto il segno del genio riminese – il Fellini Museum dedicherà una mostra fotografica e a partire da lui un convegno autunnale si interrogherà sul rapporto tra alcuni registi e i loro doppi, i loro avatar: Martin Scorsese/Robert De Niro, Paolo Sorrentino/Toni Servillo, François Truffaut/Jean-Pierre Léaud, John Ford/John Wayne, Tim Burton/Johnny Depp, per citare solo alcuni tra i sodalizi più famosi della storia del cinema.

Fellini, anche l’editoria sulle orme del cineasta di Rimini

Cinema, arte e letteratura: un legame che si stringe a fil doppio (anzi triplo con la saggistica in uscita) che vede per i prossimi mesi la pubblicazione di diversi volumi intestati all’analisi e al ricordo della vita e dell’opera di Federico Fellini. Un’eredità che, dopo la pubblicazione del volume Amarcord raccontato dalla stampa dell’epoca, a cura di Giuseppe Ricci, vedrà la presentazione de La strada raccontata dalla stampa dell’epoca, che si prevede di far uscire dopo l’estate. «In questo lavoro di recupero delle fonti – spiegava contestualmente il sito di Rimini Today elencando eventi e aggiornamenti editoriali in fieri – si inserisce anche il progetto condotto con la Sapienza di Roma di mappatura e acquisizione dei copioni radiofonici scritti da Fellini tra il 1940 e il 1943. Un impegno “archivistico” favorito dall’ingresso nel 2023 tra il personale del Fellini Museum di due nuove figure con competenze di carattere, rispettivamente, bibliotecarie e amministrative».

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi