Il viaggio del Treno del Ricordo: da Trieste fino a Taranto per ripercorrere il dramma dell’esodo
Un viaggio nel tempo per ripercorrere l’esodo giuliano dalmata. Tredici tappe in cui si fermerà il Treno del Ricordo, inaugurato oggi alla stazione di Trieste Centrale, con l’obiettivo di promuovere la conoscenza e tenere viva la memoria dei martiri delle foibe, del dramma degli profughi istriani, fiumani e dalmati in fuga dalle loro terre nel secondo dopoguerra. Una pagina oscura della storia che, idealmente, è possibile ‘sfogliare’ nei quattro vagoni principali del convoglio della Fondazione Fs Italiane in cui si snoda una mostra multimediale che appunto ripercorre memorie e luoghi degli esuli, con filmati originali, dell’Archivio Luce e di Rai Teche.
Le tappe del Treno del Ricordo
Trieste, Venezia, Milano, Torino, Genova, Ancona, Bologna, Parma, La Spezia, Firenze, Roma, Napoli e Taranto, qui si fermerà il Treno del Ricordo (l’ultima tappa è prevista il 27 febbraio) attraversando, da nord a sud, l’Italia come fu per decine di migliaia di persone che abbandonarono le loro case e la loro terra per restare italiani. “Si spostarono anche in treno per essere smistati tra gli oltre 100 campi di raccolta profughi – vecchie caserme, ospedali abbandonati e baracche – della Penisola”, ricorda all’Adnkronos Giuseppe de Vergottini, presidente di FederEsuli che promuove l’iniziativa del Treno del Ricordo definendola “innovativa” perché si riallaccia allo spostamento avvenuto in treno degli esuli, ma anche per “la ricchezza di informazioni visive” a bordo dei vagoni.
Seguirà una mostra al Vittoriano
“E’ sicuramente utile per conoscere”, aggiunge. “In questa logica di documentazione – annuncia poi de Vergottini -, presto verrà realizzata una vecchia idea di Coordinamento Adriatico, l’associazione che ho costituito circa 25 anni fa, ovvero uno spazio espositivo che racconta l’esodo giuliano dalmata al Vittoriano di Roma. Proprio in questi giorni, infatti, in accordo con il Ministero della Cultura, ci è stato concesso un locale, da ristrutturare, nei sotterranei del Vittoriano dove sarà allestita una mostra multimediale simile a quella del Treno del Ricordo”.
Meloni: era tempo di sanare una vergogna
Percorsi per trasmettere la memoria in particolare alle giovani generazioni. Ed occasione come dice il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando del Treno del Ricordo, “per chiudere il cerchio, sanare una vergogna, ricucire un sentimento di solidarietà sul quale qualsiasi nazione si fonda, all’insegna della verità storica”.
Sulla stessa linea il presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, a giudizio del quale il Treno del Ricordo “è simbolo di una riconciliazione nazionale”, visto che per anni il tema “è stato riconosciuto e praticato solo dagli esuli e dalla destra italiana”, mentre ora, dice all’Adnkronos, è “patrimonio comune” e “il Treno del Ricordo suggella questo percorso”. Inoltre, il viaggio previsto dal 10 al 27 febbraio del convoglio rispetta la legge che vent’anni fa ha istituito il ‘Giorno del ricordo’, cioè “che si debba dare vita non soltanto il 10 febbraio ma tutto l’anno ad iniziative di sensibilizzazione e conoscenza delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata”.
Com’è nato il progetto del Treno del Ricordo
Il Treno del Ricordo, progetto nato da una risoluzione della VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei deputati, di cui proprio Mollicone è co-firmatario insieme a Alessandro Amorese (Fdi), è stata votata all’unanimità (solo Sinistra Italiana si è astenuta).
E’ promosso dal Ministro per lo Sport e i Giovani, co-finanziato attraverso la Struttura di missione per gli anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali e realizzato dal Gruppo FS e Fondazione FS Italiane, con la collaborazione del Ministero dell’istruzione e del merito, Ministero della cultura, Ministero della Difesa, Rai Teche, Istituto Luce, Istituto Regionale per la Cultura Istriana-Fiumana-Dalmata (Irci), Rai Cultura e Rai Storia.