L’esperto al Secolo: “In Russia bavaglio web sulla morte di Navalny. Nel mondo libero milioni di interazioni”
C’è un aspetto drammatico seguito alla già di per sé tragica morte di Alexei Navalny, il dissidente leader dell’opposizione russa: la risonanza che la notizia ha avuto nelle interazioni social ha delineato uno spartiacque tra mondo libero e mondo che libero non è. Milioni di commenti e di rimbalzi in Occidente, “silanziatore” nei paesi russofoni. La differenza macroscopica vien fuori nella giornata di venerdì 16 febbraio, giorno della morte di Navalny. I numeri che segnano la distanza tra comunicazione libera e comunicazione compressa sono abissali. I dati sono stati prodotti e analizzati da Domenico Giordano, “amministratore e data strategist” di Arcadiacom.it, che spiega al Secolo d’Italia:
Domenico Giordano: “2mln di interazioni in poche ore nei paesi occidentali sul nome di Navalny”
“In questo caso, il dato numerico a partire dal nome del dissidente russo, è un indicatore di quanto uno specifico tema possa polarizzare il dibattito pubblico digitale. E, al contempo, è un termometro validissimo per misurare la qualità delle discussioni oltre che la consistenza. La notizia della morte di Navalny ha generato in poche ore nei paesi occidentali oltre 2 milioni di menzioni sul nome. Mentre parallelamente utilizzando la stessa chiave di ricerca in russo, sono state raccolte poco più di 47 mila citazioni”.
Domenico Giordano: “Appena 47mila interazioni il nome in russo di Navalny”
Spiega Domenico Giordano: “In questa distanza di interesse così ampia possiamo comprendere quanto in Russia sia oggi diventato pericoloso e difficile poter esprimere liberamente le proprie idee. In particolare quando contrarie alla politica putiniana. Il dato digitale, se contestualizzato nel modo corretto, si rivela uno strumento di analisi geo-politica che fotografa rapidamente e in modo chiaro la realtà fisica”. C’è un’evidenza digitale – spiega lo studioso di Arcadiacom.it- della compressione della libertà, del bavaglio della “democratura” russa alla libera esternazione di idee e pensieri.
Il bavaglio della democratura russa
Segnaliamo, sul versante strettamente putiniano che il partito Russia Unita ha ordinato a tutti i suoi deputati di non commentare la morte di Alexei Navalny. Ai deputati del partito filo Cremlino è stato detto di “attenersi strettamente alla versione del Sistema penitenziario federale o meglio di non commentare affatto”, riferisce l’outlet di giornalismo investigativo Agentstvo, rilanciato da Moscow Times. Secondo Agentstvo, che cita una fonte anonima del partito, il messaggio è arrivato 30 minuti dopo che il servizio penitenziario del distretto dell’estremo nord ha annunciato la morte di Navalny che “ha avuto un malore e perso coscienza dopo una passeggiata”.