L’intervista. Buttaroni (Tecnè): dalla Sardegna l’unico vento che sale è favorevole al governo. Il resto è fantasy
Le speranze del centrosinistra sono una cosa, i numeri un’altra. Al netto dei commenti, in Sardegna il campo largo ha perso e la coalizione di centrodestra ha aumentato i consensi rispetto alle politiche. L’unica vincitrice è Alessandra Todde, ma è un successo tutto personale. A gelare la sbornia post elettorale di Conte e Schlein ci pensa Carlo Buttaroni, sondaggista e sociologo, direttore dell’Istituto Tecnè. Esperto da lunga data di politica, economica e comunicazione. In queste ore è a Londra, “nella city si è sentito l’effetto Sardegna?”, scherziamo. Buttaroni sorride: “Beh, qui hanno altri problemi ma anche in Italia mi sembra ci sia stato un effetto fantasy.
Non mi dica che ha vinto il centrodestra…
Se una coalizione ha aumentato i consensi del 20% rispetto a un anno e mezzo fa e un’altra ha una contrazione del 13% chi ha vinto? In termini assoluti parliamo di 56mila voti in più per il centrodestra. Rispetto alle politiche del 2022 la coalizione di centrosinistra (che aveva 334.313 voti) ne perde 43.693 voti e quella di centrodestra (che aveva 277.882 voti) ne conquista 56.051 in più.
Si aspettava l’esito del voto?
I sondaggi non prevedono il futuro ma misurano il presente. Tutte le analisi pre-elettorali fotografavano una situazione di equilibrio. Come sempre l’opinione degli elettori matura strada facendo e la campagna elettorale sul campo è importante. Cinque mesi fa nessuno conosceva né la Todde né Truzzu, consideriamo che l’opinione pubblica si occupa di politica forse un’ora due-tre volte a settimana. La vittoria della Todde è maturata nell’ultima settimana. E si tratta di una vittoria personale, l’exploit di una candidata straordinaria, capace, che ha ottenuto 40mila voti in più dei partiti che la sostenevano, un record. Numeri che non sono il frutto del voto disgiunto, se non in minima parte.
L’effetto Todde avrà ricadute sulla tenuta del governo? Conte e Schlein parlano di un vento nuovo che spira verso il continente?
Se vogliamo parlare di venti, il vento è favorevole al governo. In Sardegna il consenso ai partiti di governo è netto, con un più 20%, mentre Pd e 5Stelle perdono il 13%. Il dato istituzionale ci dice che ha vinto la Todde ma il dato politico ci consegna un centrodestra maggioritario nel paese.
Insomma la luna di miele del governo non è finita
Queste elezioni ci hanno detto che il governo della Sardegna era contendibile. E che la coalizione di centrosinistra deve ancora nascere. Conte e Schlein devono ringraziare la Todde.
Quindi il campo largo non vince o è ancora acerbo
E’ tutto ancora da vedere. Si tratta di un esperimento locale, se non ci fossero stati quei 3000 voti di scarto oggi avremmo parlato di una sconfitta di quella formula, al netto dei consensi della Todde. Vedremo se il centrosinistra riuscirà a costruire un’offerta alternativa al centrodestra che si dimostra da anni una coalizione solida.
Quindi la sua tenuta non è in discussione
A livello nazionale i sondaggi ci dicono che tra l’attuale maggioranza e il centrosinistra ci sono 20 punti di vantaggio, che con il campo largo scende a 4/5 punti. Da una parte c’è una coalizione vera, al di là di polemiche e qualche divisione interna, dall’altra partiti che danno messaggi confusi agli elettori. Un giorno stanno insieme, un giorno ci ripensano, un altro dicono che si vedrà di volta in volta. Troppi distinguo. Capisco che stiano caricando il dato della Sardegna di significati e aspettative ma se continuano così restano nell’impasse.
Il Pd si è troppo grillizzato?
Direi che da partito delle istituzioni si è trasformato in un partito movimentista, tutto concentrato sulle battaglie per i diritti civili. Grande assente l’economia, che invece nel Pd degli inizi, quello di Prodi per capirci, era il fulcro dell’azione politica. Prodi è stato l’unico federatore del centrosinistra.
Ora non se ne vedono all’orizzonte
Difficile dirlo. Pd e 5Stelle insistono sullo stesso bacino elettorale per questo c’è una così forte competizione. Nel centrodestra, invece, c’è stato Berlusconi che ha inventato una coalizione che ha tenuto finora. A sinistra nessuno ha mai costruito una coalizione vera capace di dare un’offerta alternativa al centrodestra.
Se si escludono Abruzzo e Basilicata il prossimo appuntamento elettorale è a giugno
Le europee saranno il vero test per il governo. Le elezioni regionali – Sardegna, Abruzzo, Basilicata – hanno comunque un valore locale che dipende da tante variabili. Per l’Europa si vota con il proporzionale ed emergerà il quadro dei leader dei singoli schieramenti. Le elezioni di giugno faranno chiarezza e sarà l’inizio di una nuova fase in cui i veri dossier andranno sui tavoli della politica. Il resto sono chiacchiere da bar.