Materia Prima – Pontinia
Materia Prima
Via Sardegna, 8 – 04014 Pontinia
Telefono: 0773/86391
Sito Internet: www.materiaprimapontinia.it
Tipologia: ricercata
Prezzi: antipasti 28/35€, primi 28/35€, secondi 35/40€, dolci 18€
Chiusura: Domenica sera; Lunedì; da Martedì a Venerdi a pranzo
OFFERTA
Ulteriore passo in avanti per questo ristorante che a nostro avviso si colloca ormai fra i primi 5 della regione. Una crescita costante che in meno di due lustri ha portato la creatura di Fabio Verrelli D’Amico ad essere una meta irrinunciabile per gli appassionati. La sua cucina mostra grande padronanza della tecnica e ha l’ulteriore merito di valorizzare i prodotti del territorio grazie anche ad un sapiente uso delle erbe locali. Il menù, oltre alla scelta à la carte, prevede tre percorsi degustazione con piatti scelti dallo chef dopo aver verificato gusti e intolleranze – Prefazione, Intro e Territorio e Innovazione di 3, 5 e 8 portate rispettivamente a 55, 90 e 110 euro – allo stesso prezzo d’anno scorso, fatto da segnalare visti i rincari generali che hanno interessato il settore. Piacevolissimo l’avvio con l’ormai classico e gentilmente offerto calice di bollicine laziali rifermentate in bottiglia accompagnato da grissini, cracker e melanzana disidratata, insieme a una serie molto completa di appetizer, fra i quali segnaliamo la tartelletta con pomodoro e rapa rossa, la zuppa di legumi e cereali con aria di mare serviti in una finta ostrica, la tartare e ricotta di bufala con sopra una cialda di cacao amaro con la forma della testa dell’animale. Una deliziosa pagnotta a lievitazione naturale realizzata con farine di tipo 1 e 2, accompagnata da ricotta di bufala, lardo di maiale mantecato e pomata di pomodoro, ha anticipato il primo piatto del percorso, l’eccellente lampuga marinata servita con guacamole, sauté di cozze, pomodorini gialli, curcuma, zenzero e pelle di lampuga fritta a dare croccantezza. Il miglior piatto della serata, però, è stata la strepitosa anguilla cotta alla brace proposta con una tartare di pecora, un connubio mare e terra davvero riuscito. Non impeccabile, invece, la lingua di bufalo con gamberina ed erbe di lago (anche a sorbetto) in quanto l’eccessiva presenza di piccoli gamberi prevaricava il sapore della carne. Si ritorna su alti livelli con il risone di ceci con gamberi rossi a crudo (generosa la dose), lardo d’Arnad e rosmarino e, soprattutto, con gli eccellenti spaghetti con burro acido e salvia arricchiti da caviale Sevruga e, al tavolo, con una spruzzata di essenza di salvia. Ottimi pure i secondi: l’animella cotta nel burro e servita con rucola, liquirizia, lime bruciato e terminata con estratto di funghi e il colombaccio, con il petto cotto magistralmente (rosso quindi) affiancato da fegatini contenuti in una sfera di gelatina di ginepro e mirtillo accompagnato da tè nero affumicato servito freddo con dentro finte bacche di ginepro (stessa gelatina di cui sopra), ideale per pulire il palato. Stessa funzione del delizioso pre-dessert – spuma di albicocca fermentata, pesche sciroppate e gelato al basilico – che ha introdotto la caprese e caprese, un dessert dolce e salato con pomodoro, mozzarella, latte di bufala e sorbetto di pomodoro, ben pensato per chiudere un pasto così impegnativo. Coccole finali affidate a una golosa, piccola pasticceria seguita da un ottimo caffè di una torrefazione romana (netto il miglioramento rispetto allo scorso anno) scelto da una carta completa: un monorigine Guatemala Doña Lucero dalle piacevoli note di tabacco e dall’acidità percepibile e ben integrata al tempo stesso.
AMBIENTE
Linee squadrate, colori scuri, illuminazione indovinata a creare un contesto elegante e raffinato, ma non opulento. Alla prima sala segue un corridoio dal quale si ammira la splendida cucina a vista per accedere ad un’altra saletta più riservata. La mise en place prevede tavoli lasciati nudi e piatti diversi per ogni portata.
SERVIZIO
Perfetto per cortesia, professionalità, disponibilità e tempi. Si tocca con mano la passione di Sara Checchelani, moglie dello chef, abile a guidare la sala e raccontare la ricerca che c’è dietro ogni scelta.
Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2023 – www.lapecoranera.net