Medio Oriente, telefonata Meloni-Schlein e la Camera vota sì al cessate il fuoco
Non è stato un pomeriggio di routine alla Camera, chiamata a confrontarsi sulla crisi mediorientale nel momento di massima tensione tra Hamas e Israele. Tra maggioranza e Pd si riscontrano punti di convergenza sullo stop alla guerra. L’Aula ha approvato il punto della mozione Pd, a prima firma Elly Schlein, in cui si chiede un immediato cessato il fuoco in Medioriente. Una volontà ribadita chiaramente oggi dal ministro degli Esteri Tajani che, pur nella solidarietà totale a Israele, ha posto l’accento sulla reazione sproporzionata di Tel Aviv nei confronti dei civili. Si contano 159 astenuti, 128 favorevoli, nessun contrario. Un segnale politico forte nel giorno delle mozioni a confronto, con le opposizioni in ordine sparso (5 mozioni diverse per 5 partiti) e il centrodestra compatto sul riconoscimento dell’impegno del governo per evitare l’escalation militare e l’allargamento del conflitto.
Mo, la maggioranza si astiene su un punto della mozione Pd
Grazie all’astensione della maggioranza passa il punto della mozione targata Nazareno, “per sostenere ogni iniziativa volta a perseguire la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani. E a chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza al fine di tutelare l’incolumità della popolazione civile di Gaza, garantendo altresì la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi e sicuri all’interno della Striscia”. Respinti invece – con il parere contrario del governo – altri capoversi e le premesse della mozione. Approvata, invece, la mozione presentata dalla maggioranza sulla crisi in Medio Oriente.
Via libera alla mozione del centrodestra
Il verdetto parlamentare arriva dopo due colloqui telefonici tra Elly Schlein e la premier Giorgia Meloni (il primo più breve, il secondo più articolato) per trovare convergenze sulla situazione in Medio Oriente. La notizia, fatta trapelare dal Nazareno nel primo pomeriggio, era stata anticipata dalla segretaria dem nei giorni scorsi. “Chiamerà la premier per sollecitarla a mettere in campo un’iniziativa per la pace”. Un pressing finalizzato a fermare Netanyahu, accompagnato dai rituali attacchi al governo. Che non avrebbe lavorato abbastanza per un’iniziativa diplomatica e politica all’altezza della tradizione italiana. Parole smentite dal lavoro incessante nel ministro Tajani nelle sue interlocuzioni a Beirut, Ramallah, Tel Aviv proprio nella prospettiva della soluzione dei due popoli-due Stati.
Telefonata Schlein-Meloni per il cessate il fuoco
Il primo punto della mozione dem sul cessate il fuoco non solo è condiviso ma anticipato ampliamente dalla Farnesina. Nessuna intelligenza con il nemic, nessun inciucio. L’astensione del centrodestra testimonia la disponibilità della maggioranza ad ammainare le bandiere di parte quando la posta in gioco è alta. E la volontà della premier Meloni a lavorare per una postura nazionale, il più possibile condivisa sui grandi dossier che riguardano la politica estera e la geopolitica. Schlein parla di un importante passo in avanti. “Ho chiamato Meloni chiedendo un’iniziativa diplomatica e politica più forte e incisiva del governo italiano. E siamo senz’altro felici che la maggioranza abbia consentito che passasse il punto” del cessate il fuoco umanitario”. La sinistra fa quadrato e cerca (Boldrini e Zingaretti docet) di utilizzare il voto alla Camera come un segnale di vittoria.
FdI:
Fratelli d’Italia nel corso del dibattito ha acceso i riflettori sull’impegno del governo italiano, partecipe attivamente fin dalle prime ore dallo scoppio del conflitto a sostenere le iniziative dell’Unione europea e degli alleati internazionali per evitare l’escalation militare e l’allargamento del conflitto nella regione. “Per impedire – ha detto Giangiacomo Calovini intervenendo in Aula – che si cada nella trappola di uno scontro tra civiltà che avrebbe conseguenze inimmaginabili”. Il capogruppo di FdI ha ricordato che quasi la totalità dei paesi dell’Ue, Italia in testa, si è espressa a favore di una soluzione che segua la linea dei ‘due popoli, due Stati’. “Dal primo gennaio l’Italia presiede il G7 e fra le priorità individuate dal governo c’è il Medio Oriente”.
Ottima iniziativa, l’obiettivo auspicato di due popoli e due stati rimane lontanissimo. Certamente indispensabile l’eradicazione dei terroristi palestinesi da Gaza, ma anche il ritiro dei coloni israeliani dalla Cisgiordania o l’accettazione da parte loro di essere cittadini palestinesi così come in Israele esistono cittadini israeliani di etnia palestinese.