Migranti, Piantedosi zittisce la sinistra: “Gli sbarchi sono diminuiti del 65% rispetto al 2023”
”Dall’inizio dell’anno al 19 febbraio scorso in Italia si registra una netta riduzione del numero dei migranti sbarcati: pari a circa il 65% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. E con un calo anche rispetto ai numeri registrati nel 2022”. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, rispondendo al question time alla Camera sugli sbarchi ha replicato punto per punto alle opposizioni. E il “segnale positivo” – ha fatto notare – è il fatto che il trend sia in calo da cinque mesi a questa parte. ”Un elemento centrale della credibilità delle politiche migratorie resta la fermezza nei confronti di coloro che non hanno titolo a permanere in Italia: mediante l’intensificazione delle azioni di controllo del territorio e delle iniziative di rafforzamento delle attività di rimpatrio degli irregolari”.
Piantedosi: “Sbarchi calati del 65%. L’obiettivo è contrastare il traffico di migranti”
Piantedosi ha ribadito l’obiettivo primario del governo italiano: “Contrastare il vergognoso traffico di migranti, a partire dall’adozione di una serie di interventi legislativi: tutti ispirati dalla necessità di affermare un più rigoroso rispetto delle regole in materia di migrazione. E questo perché solo bloccando le partenze gestite dai trafficanti si evitano le tragedie dei naufragi. E lo sottolineo – ha sottolineato- nel ricordo del dolore per le 94 vittime della tragedia di Cutro avvenuta un anno fa”. (video)
Migranti, Piantedosi: “Gli accordi con i Paesi d’origine sta dando i suoi frutti”
”Sul piano delle relazioni internazionali, abbiamo intensificato, sia a livello bilaterale che multilaterale, le iniziative di collaborazione con i Paesi di origine e di transito dei flussi migratori: in particolare con Libia e Tunisia, per il rafforzamento delle loro capacità operative di contrasto dell’immigrazione illegale, via terra e via mare”. Inoltre ”stiamo lavorando per potenziare i rimpatri volontari assistiti da Libia e Tunisia verso i Paesi di origine, con la collaborazione delle più importanti organizzazioni umanitarie”.
“Le identificazioni a Milano legittime”
Il titolare del Viminale ha anche risposto alle accuse della sinistra per l’identificazione di alcune persone (tra cui un ex Br) per un sit in in memoria di Navalny: “La identificazione di cittadini in occasione di manifestazioni nasce per assicurare che vi fossero tutte le condizioni di sicurezza. A garanzia degli stessi partecipanti; a fronte di informazioni molto sommarie e poco precise circa l’identificazione del promotore; e le modalità di svolgimento contenute nel preavviso ricevuto”. “Non vi è – spiega rivolto alle opposizioni – alcuna direttiva ministeriale a cui si sia riferita tale scelta operativa, legittima: poiché l’identificazione è una prerogativa delle forze di polizia. In ogni caso – ha concluso- una scelta che può apparire troppo zelante è comunque da preferire a un atteggiamento che potrebbe rischiare qualche sottovalutazione”.
Conclude con una stilettata: ”Non c’è alcun disegno del governo per reprimere il dissenso. Auspico che non vi sia la tentazione, da parte di alcuno, di trascinare nel conflitto politico il lavoro delle forze di polizia. Che debbono poter operare, specie nei servizi di ordine pubblico, con la necessaria serenità: fattore imprescindibile per gestire i rischi legati a scenari e contesti impegnativi”.