Miracolo politico: via libera bipartisan alla proposta di FdI sul voto per gli studenti fuori sede

22 Feb 2024 11:42 - di Monica Pucci

Una buona notizia, sia per gli studenti italiani di stanza all’estero sia per la politica nostrana, che per una volta riesce ad esprimersi all’unanimità su un emendamento su cui non c’è steccato ideologico che tenga. Il “miracolo” politico è riuscito a quattro senatori di Fratelli d’Italia che sono riusciti a far passare, all’unanimità, dalla commissione affari costituzionali del Senato, l’emendamento al dl elezioni che riguarda la possibilità di votare per gli studenti fuori sede per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024. Tutti i gruppi hanno aggiunto la firma alla proposta ed è arrivato il sì che ovviamente sarà bissato in aula per poi avere il via libera definitivo dopo un altro passaggio alla Camera.

Voto degli studenti fuori sede, cosa prevede la norma

La modifica al decreto elezioni  porta la firma di quattro senatori (Lisei, Della Porta, De Priamo e Spinelli) e riguarda la «disciplina sperimentale per l’esercizio del diritto di voto da parte degli studenti fuori sede in occasione dell’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia per l’anno 2024».

Gli italiani che si trovano per ragioni di studio o di lavoro al di fuori della loro residenza sono circa 4,9 milioni, quelli a 4 o 8 ore dalla residenza stimati in 2,9 milioni, mentre gli studenti fuori regione, generalmente quelli che negli anni hanno espresso maggiormente la volontà di votare fuorisede, sono circa 432.000. Il testo consente a chi studia in un Comune ubicato in una Regione diversa dalla propria di partecipare al voto con due meccanismi differenti a seconda che ci si trovi nella stessa circoscrizione elettorale delle cinque previste per le europee (Nord-ovest, Nord-est, Centro, Sud e Isole) oppure in un’altra. Nel primo caso, il diretto interessato può fare richiesta nei 35 giorni antecedenti le elezioni e votare in un seggio del Comune dove si trova temporaneamente. Nel secondo caso, ad esempio uno studente di Genova iscritto al Politecnico di Torino, il voto va esercitato presso una «sezione speciale» da allestire con un rapporto di una ogni 800 elettori fuori sede, nel capoluogo della Regione dove si studia.
FdI: “Un grande traguardo per i giovani”

“Siamo molto soddisfatti per l’approvazione in Commissione Affari Istituzionali in Senato dell’emendamento di Fratelli d’Italia sul voto degli studenti fuori sede. Un tema su cui la destra giovanile e Fratelli d’Italia sono sensibili da sempre e si deve al governo Meloni se in poco tempo è stato possibile realizzare questo importante traguardo”, dichiarano il presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, Alberto Balboni, il presidente di Gioventù nazionale, Fabio Roscani e i senatori componenti di Fratelli d’Italia della Commissione, Domenica Spinelli (relatrice del ddl), Andrea De Priamo, Costanzo Della Porta, Marco Lisei, Marcello Pera.
“Da anni la sinistra è andata avanti a forza di slogan senza però riuscire a fare nulla, mentre è grazie a questo governo che gli studenti fuori sede adesso potranno esprimere il proprio diritto di voto. Si tratta di una soluzione sperimentale per le prossime elezioni europee, ma senza dubbio rappresenta uno storico e importante risultato che consentirà per la prima volta agli studenti di votare senza dover fare ritorno alle proprie residenze, caricandosi di ulteriori costi. Ancora una volta questo esecutivo si dimostra vicino alle giovani generazioni e alle loro famiglie” concludono.

Il Pd (per una volta…) si dichiara soddisfatto

“Dopo anni di battaglie arriva, con colpevole ritardo ma finalmente, una prima risposta positiva: gli studenti fuori sede potranno votare per le europee. Il Pd porta a casa questo risultato senz’altro positivo ma ancora parziale: ci batteremo, in Aula e fuori, perché possano votare anche alle elezioni politiche. E insisteremo perché possano votare anche i lavoratori fuori sede e chi abbia problemi sanitari. Non è concepibile che si continuino a escludere intere categorie dal diritto di voto”, commenta in una nota il Partito Democratico.

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