Napoli, il libro fotografico di Luigi Spina a Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco

26 Feb 2024 12:29 - di Leo Malaspina

L’Opera Pia Purgatorio ad Arco Onlus presenta al pubblico e alla stampa, alla presenza delle istituzioni cittadine, il libro Il Complesso di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco a Napoli, un itinerario fotografico di Luigi Spina attraverso i luoghi e le opere d’arte inestimabili del Complesso Museale. Il volume, curato da Francesca Amirante e pubblicato dalla ‘5 Continents Editions’ di Milano, è stato realizzato anche grazie al contributo concesso dalla Direzione generale educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura. L’appuntamento è per mercoledì 6 marzo, alle ore 18.00, presso la Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, in Via dei Tribunali 39.

Sarà presente il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Interverranno il Prof. Paologiovanni Maione, il Prof. Andrea Mazzucchi e l’Arch. Davide Vargas.

Il lavoro di Spina è un racconto per immagini che entra con discrezione e delicatezza in uno dei luoghi più affascinanti di Napoli: la chiesa superiore di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco – con la magnificenza dei dipinti, dei marmi, degli argenti e dei paramenti sacri – e la chiesa inferiore, con l’Ipogeo e la Terrasanta, che accoglie nel suo muto raccoglimento il culto antico e ancora vibrante delle Anime pezzentelle. Ad arricchire il volume, che si apre con una prefazione del sindaco Gaetano Manfredi, i contributi di studiosi e di specialisti del Purgatorio ad Arco con l’obiettivo di rappresentare le diverse anime di un luogo unico che appartiene non solo all’Opera Pia Purgatorio ad Arco, ma all’intera città di Napoli. Il Complesso resterà aperto fino alle ore 21.00. Al termine della presentazione, infatti, le pagine del libro prenderanno vita attraverso le voci degli esperti, che illustreranno alcune sezioni del volume.

È previsto, inoltre, un intervento musicale a cura della Fondazione Pietà de’ Turchini: il Coro Exultate, diretto da Davide Troìa, eseguirà alcune sequenze della Missa di Requiem di Domenico Sarro, di recente riportata alla luce dalla Pietà de’ Turchini, grazie a ricerche condotte da Paologiovanni Maione. Una scrittura di notevole finezza, che segna il sentire musicale dell’epoca. La collaborazione tra Opera Pia e Pietà de’ Turchini negli anni è stata assidua producendo risultati molto significativi dal punto di vista scientifico e divulgativo, come la pubblicazione del volume di Giacomo Sances per la Turchini Edizioni, dedicato alla musica al Purgatorio ad Arco attraverso le testimonianze conservate nei documenti dell’Archivio Storico dell’Opera Pia, e successivamente la realizzazione di un bellissimo disco di inediti del settecento napoletano legati al luogo. In chiusura, le storiche dell’arte del Complesso Museale accompagneranno le persone intervenute in visita guidata nei luoghi del sito museale e dell’Archivio Storico.

«Un libro su un luogo come il Complesso del Purgatorio ad Arco» spiega Francesca Amirante, Direttrice del Complesso Museale «può essere tante cose: un catalogo, una guida, una descrizione delle sue parti e delle sue attività. In questo volume, attraverso le immagini e i testi, abbiamo cercato, soprattutto, di raccontarne la vita, di ricordare le storie di artisti e musicisti, di benefattori e confratelli, di donne e uomini che hanno abitato i suoi spazi».

«Per questo» prosegue la Direttrice «molti degli autori che hanno generosamente prestato la loro opera intellettuale sono parte integrante della vita quotidiana del Purgatorio ad Arco e dell’Opera Pia che ne è proprietaria. Anche un luogo meraviglioso come il Purgatorio ad Arco accresce la sua ragione di esistere se dentro c’è vita. E se c’è un luogo ricco di relazioni, di speranze, di umanissimi scambi di richieste reciproche questa è la chiesa del Purgatorio ad Arco, cuore di un’Istituzione che cerca di interpretare il suo storico ruolo culturale e sociale in chiave moderna e attuale».

Una storia, quella del Purgatorio ad Arco, che ha da subito ispirato l’immaginario di Luigi Spina: «Ogni volta che mi incammino verso il Decumano maggiore nella densità della folla rumorosa che scorre ai miei fianchi, nei freddi colori del primo mattino» afferma il fotografo «Santa Maria del Purgatorio ad Arco si erge come una necessaria icona del paesaggio urbano. Una presenza secolare, necessaria, che tocca ogni esistenza. Avverti la gravità della sua storia dove la fede interseca la pietà umana. Varcata la soglia si intuisce il senso della vita e della morte. Un passaggio verso altri tempi dell’essere». «Abbiamo voluto con determinazione questo libro» sottolinea il Presidente dell’Opera Pia, Giuseppe d’Acunto «per far conoscere a tutti l’impegno secolare del nostro Ente in campo socio-assistenziale e culturale. Nel rispetto delle tavole di fondazione, abbiamo adeguato le nostre attività al mutato contesto sociale e oggi cooperiamo con diversi enti e istituzioni per il bene comune della città».

Oltre alle convenzioni con la Fondazione Massimo Leone per l’Ambulatorio polispecialistico che presta cure gratuite agli indigenti, con il Banco Alimentare Campania Onlus, con l’associazione Progetto Museo per la gestione del Complesso Museale e con l’associazione Amici degli Archivi per il riordino dell’Archivio Storico, l’Opera Pia Purgatorio ad Arco ha siglato, infatti, accordi con l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Sono, inoltre, in fieri convenzioni con il Conservatorio di San Pietro a Majella e con l’Amministrazione della giustizia per favorire il reinserimento sociale dei detenuti in regime di semilibertà e degli imputati per i quali è stata accolta la richiesta di messa alla prova con affidamento ai servizi sociali.

«In parallelo a queste attività» prosegue il Presidente «siamo particolarmente attenti alla tutela e alla valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale custodito nel Complesso Museale e nella Chiesa del Purgatorio ad Arco. L’idea di realizzare un libro che fosse testimonianza di tutta questa bellezza è nata spontaneamente. Ci è sembrato naturale per la secolare storia dell’Istituzione, oltre che un atto dovuto alla città».

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *