
Parla una delle vittime della banda del martello: mi hanno quasi ammazzato, e hanno accoltellato la mia fidanzata
Antonio Tajani domani al Senato riferirà sul caso Ilaria Salis e i toni restano alti. Soprattutto quelli del Pd e di Elly Schlein che torna ad accusare Giorgia Meloni per i suoi rapporti con Orban. Sul Giornale intanto Gian Micalessin intervista László Dudog, una delle vittime ungheresi della “Banda del Martello”.
“A me hanno spaccato la testa a sprangate. Alla mia fidanzata hanno tirato due coltellate nelle gambe. Siamo vivi per miracolo”, afferma.
Nei quattro agguati messi a segno dalla Banda del Martello a Budapest tra il 9 e il 10 febbraio del 2023 rimasero ferite almeno 9 persone. Tra queste Laszlo Dudog era uno dei più gravi. Per questo motivo la magistratura ungherese ha formulato l’accusa di tentato omicidio nei confronti di tutte le persone sospettate di aver preso parte agli assalti. E tra queste anche l’italiana Ilaria Salis. Ma non è affatto certo che la Salis – che si è sempre dichiarata non colpevole – abbia partecipato all’assalto contro Dudog e la sua fidanzata.
Dudog riferisce che lui e la fidanzata, usciti da un concerto (suona in un gruppo di skin heads) sono stati assaliti alle spalle.
“Si sono accaniti prima su di me e poi sulla mia fidanzata. Dai referti medici risulta che è stata pugnalata alla coscia con un coltello o con un punteruolo. Prima di colpirla l’hanno accecata spruzzandole negli occhi un liquido urticante. Come se non bastasse l’hanno presa a calci in faccia. Oggi ad un anno di distanza ha ancora un frammento di osso che le sporge da sotto l’occhio”. Lui, invece, dopo un anno ha ancora il lato sinistro della faccia paralizzato e insensibile.