Per Me – Roma
Per Me
Vicolo del Malpasso, 9 – 00186 Roma
Telefono: 06/6877365
Sito Internet: www.giulioterrinoni.it
Tipologia: ricercata
Prezzi: menù degustazione: 120/160€, antipasti 32/55€, primi 30€, secondi 46/52€, dolci 23/25€
Chiusura: mai
OFFERTA
Il ristorante “Per Me” di Giulio Terrinoni si trova in un incrocio “stellato” di vie, vista la vicinanza di altri due indirizzi di notevole rilievo gastronomico, come Il Pagliaccio e Pipero. Da sempre lui lavora i prodotti del mare in modo magistrale, cercando di sfruttare tutto del pesce, come testimoniato dal suo “quinto quarto” di mare che non manca mai nel menù, reinterpretando alcune ricette classiche della cucina italiana. La carta si apre con tre percorsi degustazione – Primi Passi a 120 euro, Testa, Mani e Cuore a 160 euro e Think Green, completamente vegetariano, a 120 euro – per poi cedere il passo alle singole portate che prevedono anche un piatto di carne tra i primi e i secondi per gli irriducibili amanti della ciccia. Abbiamo aperto il nostro pasto con dei gustosi appetizer gentilmente offerti dalla cucina a base di mini tacos di carota ripieno di insalata di ricciola, mini pan brioche fritto con maionese alle alici e pesto di pomodoro, tartelletta con maccarello in carpione, una piccola ciotola di vetro che rappresentava un riccio con spuma di patate, riso, cozze e polpa di riccio (il meno riuscito a nostro avviso) e un cannolo di sfoglia di cipolla ripieno di cacio e pepe. Dopo il pane fatto in casa con selezionati grani italiani e una lunga lievitazione, servito con dell’ottimo olio EVO calabrese, abbiamo assaggiato l’ottima ostrica con sorbetto di cipolla rossa, crostini di pane aromatizzato al Gorgonzola e spuma di latte di mandorle, che ha preceduto il nostro antipasto, ovvero le seppioline arrosto, piselli e cubetti di limone bruciato, dove il pesce era tenero e ben cotto ma la salsa al nero sul fondo del piatto era troppo abbondante rispetto al resto degli ingredienti, tanto da nascondere leggermente il sapore della seppia; buono l’abbinamento con il limone che riusciva a dare freschezza a un piatto altrimenti monotono. Persistente e potente il risotto con crostacei, aglio nero, polpa di riccio e burro acido, dalla cottura e mantecatura perfette, ma in cui avremmo visto volentieri una nota acida a stemperare il gusto deciso degli ingredienti. Ottima la tracina al gratin con salsa alla cacciatora, accompagnata da verdura di stagione, nel nostro caso asparagi in due maniere: una fresca insalatina e appena scottati. Una finta oliva di cioccolato bianco e olio EVO ha preceduto il delizioso dessert (Orient Express) che sarebbe stato perfetto se si fossero dosate meglio le proporzioni tra il cremoso di cioccolato al caramello e il sablé alle mandorle che avrebbe dovuto dare la giusta croccantezza per bilanciare la parte morbida; azzeccato l’abbinamento con la marmellata di kumquat e il gelato al caffè. Aroma interessante ma estrazione pessima per l’espresso preso a fine pasto: sovraestratto e con crema evanescente.
AMBIENTE
Alle tre sale interne, di cui una in fondo che diventa un piccolo luogo raccolto il cui soffitto si può aprire e diventare un posto all’aperto, arredate con semplice eleganza e con tavoli “nudi” ma tovaglioli di stoffa ripiegati in un piccolo cassettino laterale, fanno da contraltare i due dehors allestiti lungo la tranquilla stradina.
SERVIZIO
Professionale e preparato.
Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2023 – www.lapecoranera.net