Rievocazioni storiche, non solo folclore: un fenomeno culturale che tutela le nostre radici
Le rievocazioni storiche negli ultimi decenni hanno riscosso un successo crescente in Italia come in altri paesi d’Europa e del mondo. Le radici affondano nell’antica tradizione delle feste storiche urbane, incentrate su competizioni legate alla suddivisione del territorio in contrade (il modello più noto è il Palio di Siena). A partire dalla fine del Novecento si è però innestato un elemento di novità: il modello americano e nordeuropeo dell’historical reenactment o del “passato vivente”, imperniato sulla messa in scena di battaglie e altri eventi storici, realizzata con il massimo grado di accuratezza sia nella ricostruzione sia nell’immedesimazione da parte degli attori.
Dal Palio di Siena al calcio storico fiorentino, dal carnevale medievale di San Casciano fino alle rievocazioni della seconda guerra mondiale, in queste manifestazioni si colgono gli aspetti cruciali dei reenactment studies: la rappresentazione della memoria storica, la costruzione delle identità locali nel mondo globalizzato, i processi di patrimonializzazione della cultura intangibile, i giochi di ruolo.
Il fenomeno è talmente rilevante che ora – grazie all’iniziativa dei deputati Mollicone (Fdi) e Caparvi (Lega) – si è arrivati ad approvare una legge in materia, finalizzata a tramandare le rievocazioni storiche, viste quale momento per promuovere le tradizioni ed i territori del nostro Paese.
“Tutto ciò che è rievocazione storica è un volano importante per la nostra economia perché incrocia turismo, cultura, identità, e orgoglio Made in Italy. Il filo conduttore di questa legge è il concetto di appartenenza alla Nazione, ma anche ai quasi 8000 campanili che la compongono. Parliamo dell’anima più vera dell’Italia, della sua eredità che abbiamo dentro di noi e che vogliamo tramandare ai posteri” – ha dichiarato Alessandro Amorese, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Cultura alla Camera e relatore in Aula della pdl sulle rievocazioni storiche.
Nello specifico la legge prevede che lo Stato, nell’ambito delle proprie competenze, riconosca, sostenga, valorizzi e salvaguardi la specificità delle rievocazioni storiche e delle realtà socio-culturali regionali e locali a queste collegate.
Tra i provvedimenti previsti: la diffusione delle associazioni e delle manifestazioni di rievocazione storica a livello locale, nazionale e internazionale; la sensibilizzazione del pubblico e la valorizzazione del prodotto culturale delle rievocazioni storiche attraverso l’editoria e gli strumenti più diffusi e moderni di comunicazione di massa; il sostegno finanziario alle associazioni di rievocazione storica e alla realizzazione delle manifestazioni di rievocazione storica, nonché degli eventi spettacolari, culturali e divulgativi a esse connessi e delle attività che, nel corso dell’anno, forniscono i presupposti per la realizzazione delle manifestazioni, quali per esempio attività artigiane, esercitazioni, trasmissioni di saperi, eventi espositivi; lo sviluppo del turismo culturale, anche attraverso l’utilizzo, per le manifestazioni di rievocazione storica, dei siti archeologici, demoetnoantropologici, museali e monumentali presenti nel territorio; l’attivazione di sinergie operative tra le associazioni di rievocazione storica e le istituzioni scolastiche, le università, gli istituti e i luoghi della cultura pubblici e privati, gli operatori turistici e i soggetti gestori dei beni del patrimonio ambientale e culturale, nonché il coinvolgimento culturale di tutti i gruppi sociali delle comunità locali e delle associazioni senza scopo di lucro, allo scopo di favorire la nascita di un sistema integrato di valorizzazione dell’immagine e dell’offerta storicoculturale del Paese; la tutela e la conservazione della memoria, dei saperi e delle tradizioni legate alle rievocazioni storiche.
Viene inoltre disciplinato l’elenco nazionale delle associazioni e delle manifestazioni di rievocazione storica, grazie all’istituzione di un Comitato tecnico-scientifico, avente i seguenti scopi: riconoscere la qualifica di associazione o di manifestazione di rievocazione storica; provvedere al censimento e alla tenuta di un’anagrafe delle associazioni e delle manifestazioni di rievocazione storica e alla diffusione della conoscenza di tali associazioni e manifestazioni; promuovere ricerche e studi sulle manifestazioni di rievocazione storica in Italia e all’estero; fornire ogni utile elemento per la promozione e lo sviluppo delle rievocazioni storiche; patrocinare progetti elaborati dalle associazioni di rievocazione storica iscritte nell’elenco, anche in collaborazione con gli enti locali; promuovere e sostenere, anche con la collaborazione delle regioni e delle associazioni di rievocazione storica, iniziative di formazione e di aggiornamento.
È inoltre previsto un calendario annuale delle manifestazioni di rievocazione storica, che dovrà essere approvato dal Mic entro il 31 dicembre di ogni anno. Averne uno a livello nazionale farà sì che tutte le esperienze storico-culturali siano maggiormente conosciute e vi sia un maggior scambio di simili iniziative.
Nel complicato processo di tutela/valorizzazione della nostra identità nazionale le rievocazioni storiche vengono a rappresentare, anche grazie alla legge appena approvata, un ulteriore, fondamentale tassello nella battaglia identitaria, a conferma che l’Italia dimostra di tenere a questo patrimonio e con questo provvedimento normativo si dota di altri anticorpi per contrastare la cancel culture, in un insieme di riti, saperi, tradizioni, oggetti che le comunità riconoscono come parte integrante della loro Storia.
Alla base la consapevolezza che le rievocazioni storiche appartengono al patrimonio culturale immateriale della nostra Nazione ed è fondamentale che vengano tramandate, coinvolgendo i territori e le realtà associative, i giovani e le scuole. Anche su questo fronte la battaglia identitaria continua.