Salis, La Russa incontra il papà: “Non mi interessa se è antifascista, penso a tutelare i suoi diritti”

2 Feb 2024 17:11 - di Sara De Vico

Chi cercava un titolo a effetto sulla destra e il caso Ilaria Salis, militante antagonista arrestata in Romania con l’accusa di tentato omicidio, è rimasto deluso. “È stato un incontro molto cortese. Ricordatevi che io, prima di fare il politico, sono avvocato penalista, di carcere. Quindi per me non è difficile immedesimarmi nel desiderio del padre, prima di tutto che sia rispettata la dignità della figlia imputata. Partendo da questo, la vicinanza è stata immediata e spontanea”. Così Ignazio La Russa poco dopo l’incontro avuto a Milano con Roberto Salis, papà dell’italiana detenuta a Budapest. Protagonista del dibattito di questi giorni dopo le immagini delle catene con cui è stata condotta nell’aula del processo, che hanno destato sconcerto e indignazione. Un caso che la sinistra non ha esitato a strumentalizzare proprio mentre la Farnesina si attivava con Budapest perché fossero tutelati i diritti della detenuta.

La Russa vede il papà di Ilaria Salis: un incontro cordiale

“Ilaria militante antifascista? Non c’entra il merito della vicenda”, sottolinea ai cronisti il presidente del Senato. “È comunque una cittadina italiana per la quale è giusto che siano tutelati i diritti della persona. Stiamo parlando di un’italiana che, al di là del giudizio che ognuno può dare sulle sue idee e del modo in cui le traduce e se il fatto è vero o no, cioè che lei partecipava a quella spedizione, è comunque una cittadina italiana per la quale è giusto che siano tutelati i diritti della persona”.

Non mi interessa se è antifascista, penso ai diritti della persona

Nessuna interferenza con il lavoro della magistratura ungherese, ci mancherebbe, ma la richiesta di civiltà nelle modalità della detenzione e del processo. L’innocenza e la eventuale colpevolezza, le idee politiche della militante che più volte sarebbe stata protagonista di episodi di violenza, non c’entrano. “Al di là del merito del processo, su cui non posso dire naturalmente nulla”, la Russa intende esprimersi “fortemente sul diritto alla dignità della ragazza nell’esposizione delle famose catene, Che ci sono in tanti paesi e in parte anche in Italia. L’importante è che non vi sia un’esibizione dei modi con cui la sicurezza viene assicurata”.

“Non sono contrario agli arresti domiciliari”

La seconda carica dello Stato si sofferma anche sull’ipotesi degli arresti domiciliari per la maestra milanese, su cu si è molto discusso. “In linea teorica non sono contrario. Anzi, sono estremamente favorevole, poi però decide liberamente la magistratura ungherese, la decisione dei domiciliari non può essere nostra. Ci può essere per esempio la disponibilità – spiega – del luogo dove stare ai domiciliari in Ungheria, in attesa di un’eventuale richiesta. E potrebbe essere l’ambasciata”.

Il papà: ora chiediamo di smorzare i toni della polemica politica

Il padre di Ilaria, che ha incontrato anche il ministro degli Esteri, parla di un incontro molto empatico con il presidente La Russa. “È stato un incontro amichevole.  Abbiamo piena convergenza sulla strategia da adottare e come famiglia confidiamo che la strada intrapresa sia quella giusta”. Poi un appello ai media e alla politica. “Adesso per il bene di Ilaria e per la difesa della sua dignità e dei suoi diritti chiediamo a tutti di smorzare i toni della polemica politica. E preghiamo di cessare qualsiasi tentativo di strumentalizzazione del caso”.

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