Sardegna, testa a testa tra Truzzu e Todde. Esplode la lite sui ritardi. Conte e Schlein planano su Cagliari
Quando sono state scrutinate oltre la metà delle sezioni in Sardegna, prosegue il testa a testa tra il candidato del centrodestra Paolo Truzzu e la candidata del campo largo, M5s-Pd, Alessandra Todde. I due, a un certo punto della serata, sono in perfetta parità. E mentre in rete fioccano gli sfottò sulla lentezza dello scrutinio (cominciato alle 7 del mattino) M5S e Pd gridano al complotto. Il sito della Regione, affermano, non avrebbe inserito appositamente i dati relativi alle città – Cagliari e Sassari – dove la candidata del centrosinistra è in netto vantaggio su Paolo Truzzu. Il direttore del sistema elettorale regionale si difende e passa al contrattacco. “Il sistema informatico della regione – afferma Sergio Loddo – funziona perfettamente, se i dati vengono caricati dai comuni, e vengono caricati correttamente, sono immediatamente evidenti”. E ancora: “Lo scrutinio è complesso, la scheda elettorale è complicata, le procedure sono articolate e dunque serve tempo. Ma sono i comuni che devono caricare correttamente i dati, se i comuni non li caricano, noi dalla regione non possiamo fare nulla”.
Scalpitano a bordo campo in attesa della fine del match Schlein e Conte, che vogliono piantare la bandierina della vittoria sull’isola che mai ha riconfermato un governatore uscente dal 1999 in poi. Poi decidono di prendere l’aereo insieme e planare su Cagliari per affiancare Alessandra Todde che però, una seconda volta, li respinge. “Sia se vinco sia se perdo – è il messaggio – con i giornalisti parlo da sola”. I due leader del campetto largo, che a sinistra vogliono risuscitare in grande stile, saranno ammessi solo dopo che Todde avrà fatto le sue dichiarazioni. Ma sempre secondo Loddo, se il flusso continuerà a questo ritmo, i dati complessivi si avranno tra le 4 e le 5 del mattino. Un orario che potrebbe variare se ci sarà un’accelerata nell’inserimento dei dati.
Todde si spazientisce e il suo staff attacca: “Questi ritardi della regione non sono solo un problema tecnico, qua c’è un problema di informazione e mancanza di rispetto per gli elettori che aspettano i risultati”. Intanto un dato è chiaro: il meccanismo che consente all’elettore di esprimersi per un candidato non collegato alla coalizione o alla lista prescelta ha penalizzato pesantemente Truzzu: le sue liste superano il 49%, mentre il candidato presidente e’ al 45,3% (1.139 sezioni scrutinate su 1.844). Lo scarto di circa quattro punti fra candidato presidente e la sua coalizione e’ una costante della storia elettorale del centrodestra in Sardegna. Era accaduto anche a Christian Solinas, vincitore nel 2019, e a Ugo Cappellacci (Forza Italia), che perse con Francesco Pigliaru nel 2014. Todde, invece, sta andando meglio delle sue liste: 45,2% per lei e 42,3% per la coalizione, quando i dati non sono ancora definitivi.