Tajani: “Da Israele reazione sproporzionata, troppe vittime civili che non c’entrano nulla con Hamas”
“A questo punto la reazione di Israele è sproporzionata, ci sono troppe vittime che non hanno nulla a che fare con Hamas”. A dirlo è stato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, chiarendo che l’Italia continua a lavorare per spingere Tel Aviv alla “prudenza per quanto riguarda le reazioni militari che coinvolgono la popolazione civile”. ”Chiediamo a Israele, nella giusta difesa della propria sicurezza, di non colpire la popolazione palestinese provocando tante vittime”, ha proseguito il titolare della Farnesina, sottolineando che la richiesta in questo senso arrivata a Netanyahu dall’amministrazione Usa “è una posizione che abbiamo tutti”.
Tajani: “Tutti chiediamo a Israele di non colpire i civili”
“Fermo restando il diritto di Israele a esistere, occorre dare alla popolazione palestinese una prospettiva per il futuro”, ha poi ribadito Tajani, ospite della trasmissione di Rai Radio1 Ping Pong. ”Noi, come Italia e presidenza del G7, siamo per due popoli per due Stati. Israele deve vivere in sicurezza e dare una prospettiva alla popolazione palestinese”, ha detto, avvertendo che “non dare prospettiva ai palestinesi è aiutare Hamas”.
“La parola genocidio è sbagliata, anche dal punto di vista giuridico”
Tajani ha però anche chiarito di ritenere che quello in atto nella Striscia di Gaza non sia un genocidio. “La parola genocidio è sbagliata anche dal punto di vista giuridico”, ha spiegato, facendo riferimento anche al caso Sanremo, rispetto al quale ”credo sia stato riportato l’equilibrio con l’intervento dell’amministratore delegato della Rai Sergio letto da Mara Venier”. Quanto alla vicenda che ha coinvolto Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per le violazioni dei diritti umani commessi nei Territori palestinesi occupati cui Israele ha vietato l’ingresso nel Paese, secondo la quale l’attacco del 7 ottobre sarebbe stato “una reazione all’oppressione israeliana”, Tajani sottolineato di non condividere “una parola di quello che ha detto”.
“Quella di Hamas è stata una caccia all’ebreo, non un’azione militare”
“L’attacco di Hamas – ha aggiunto il ministro – non è stato un attacco militare, ma una caccia all’ebreo, un’azione che ha avuto risvolti incomprensibili, disumani, la profanazione di cadaveri, cose mai viste in nessuna guerra”. Per questo ”comprendo la reazione di Israele”. ”Quando c’è un conflitto – ha avvertito il ministro – bisogna sempre essere molto prudenti, se si vuole la pace bisogna sempre puntare alla verità. Hamas è una organizzazione criminale che ha colpito a freddo civili israeliani. Non ha fatto un’azione contro una caserma dell’esercito israeliano, ma ha fatto la caccia all’ebreo. Detto questo – ha ribadito Tajani – noi fin dall’inizio abbiamo chiesto a Israele di avere una reazione proporzionata”.
Tajani: “Da Trump non un bel segnale, ma i rapporti tra Italia e Usa forti con qualunque presidente”
Tajani, che nel corso della trasmissione di Annalisa Chirico ha anche annunciato che si candiderà alla segreteria di Forza Italia, si è poi soffermato anche sulle parole di Trump a proposito della Nato. “Non è un bel messaggio, da parte di colui che vorrebbe guidare gli Stati Uniti dopo le elezioni, invitare i russi, come Paese più forte dell’Alleanza Atlantica, ad attaccare i Paesi dell’Alleanza atlantica”, ha commentato, parlando di “parole bizzarre forse pronunciate in campagna elettorale”. Detto questo, il ministro degli Esteri ha comunque chiarito di essere “convinto che i rapporti tra Italia e Stati Uniti siano talmente forti che con qualsiasi presidente le relazioni tra Roma e Washington saranno forti”. D’altronde, ha aggiunto, ”non tocca a noi decidere chi deve fare il presidente degli Stati Uniti, lungi da me interferire nella campagna elettorale americana. Vincerà chi avrà più consensi”.