Treno del ricordo: a Bologna la stretta di mano e la riconciliazione 77 anni dopo

18 Feb 2024 16:39 - di Maurizio Ferrini
treno del ricordo, stretta di mano

Il treno del Ricordo, il progetto promosso dal ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha fatto tappa questa domenica a Bologna, città emblematica, in senso drammatico, nella storia degli esuli Istriano-fiumani-dalmati.

18 febbraio 1947, 18 febbraio 2024: il giorno della riconciliazione

Era proprio il 18 febbraio allorché il convoglio arrivato alla stazione di Bologna, in quella mattina del 1947,  fu addirittura preso a sassate. Non solo: venne disperso il latte destinato ai bambini e gli esuli non furono fatti scendere con la minaccia, da parte di ferrovieri sindacalisti e iscritti al Partito comunista italiano, che all’epoca vedeva in Stalin il loro leader di riferimento mondiale, di bloccare lo snodo ferroviario. Anche per  questi motivi, si parlò di “treno della vergogna. Una pagina indegna della storia italiana e del Partito comunista che, in ogni modo, i nipotini di Togliatti e Berlinguer hanno cercato per anni di nascondere.

Solo oggi, il 18 febbraio 2024, l’Italia ha potuto assistere al momento di riconciliazione tra la Rappresentante dell’Associazione degli Esuli di Bologna, Chiara Sirk e il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, eletto nel Partito democratico, che d quel Pci ha indirettamente raccolto il testimone. Ci sono voluti 77 anni.  (Nella foto la stretta di mano alla stazione di Bologna).

La testimonianza del ministro Calderone nel ricordo della mamma istriana

Alla tappa bolognese del viaggio del “Treno del Ricordo-L’esodo giuliano dalmata”, è intervenuta anche Marina Calderone. “Per me – ha detto il ministro del Lavoro – è molto emozionante perché mia madre è nata in Istria, vicino a Pola nel gennaio del 1940 e non era su quel treno solo ed esclusivamente perché la mia famiglia di origini venete ha potuto riparare a casa e, quindi tornare nelle nostre terre. Però – ha raccontato – per quanto ha vissuto mia nonna, cento anni, non ha mai dimenticato la paura di quel viaggio di ritorno e, soprattutto, il dolore per avere lasciato una terra che i miei nonni avevano eletto come la terra in cui costruire la loro famiglia. Quel ricordo è rimasto con lei anche nel momento in cui la sua memoria non le consentiva di ricordare altro”.

Le prossime tappe del Treno del Ricordo: il 24 febbraio a Roma

Quindi, ha aggiunto Calderone, “credo che sia giusto il ricordo di quei momenti, il ricordo delle persone che hanno vissuto quella tragedia collettiva e che da italiani dobbiamo impegnarci a non dimenticare e consentire una riconciliazione per chi ancora oggi nei suoi documenti riporta in modo incredibile di esser nato in uno stato straniero quando invece è nato in Italia , in una terra italiana e la ha dovuta abbandonare solo per la furia e l’odio delle persone”.

Il Treno del ricordo viene messo a disposizione da Fondazione FS Italiane e appositamente allestito con una mostra multimediale e l’esposizione delle masserizie degli esuli. proseguirà il suo viaggio dal nord al sud Italia: Parma (19 febbraio), La Spezia (20 febbraio), Firenze (22 febbraio), Roma (24 febbraio), Napoli (25 febbraio) per concludersi a Taranto il prossimo 27 febbraio.

 

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