Uffizi: ecovandali contro la Venere di Botticelli. FdI chiede tolleranza zero: atto incivile che va punito
Ennesimo delirante blitz di attivisti ambientalisti di Ultima Generazione: stavolta agli Uffizi di Firenze nel primo pomeriggio di oggi. L’azione, durata pochi minuti, è stata condotta da tre giovani italiani, di età ricompresa fra i 31 e i 33 anni, che hanno attaccato con scotch di carta sul vetro infrangibile che protegge la “Nascita di Venere” del Botticelli otto fotografie raffiguranti i danni dell’alluvione dello scorsoi novembre a Campi Bisenzio (Firenze) e hanno letto un comunicato di rivendicazione prima di venire allontanati dagli addetti alla sicurezza.
Uno dei tre attivisti aveva un obbligo di dimora, che non ha rispettato
Uno dei tre attivisti è Giordano Stefano Cavini Casalini, 33 anni, aveva già attuato un blocco stradale l’8 dicembre dell’anno scorso. Con il suo blitz ha violato l’obbligo di dimora che gli aveva imposto il giudice. “Un’azione di disobbedienza civile nonviolenta molto semplice per cui rischia gli arresti domiciliari, se non la custodia cautelare in carcere”, spiega un comunicato di Ultima Generazione.
La protesta degli esponenti di FdI Amorese e Marcheschi
“Ancora un atto che, di dimostrativo e di politico, non ha alcunché, e che, fortunatamente, non ha arrecato danni alla Venere di Botticelli conservata agli Uffizi. Tentare di nuocere all’arte è sinonimo di voler nuocere al nostro Paese, in questo caso sfruttando persino la tragedia dell’alluvione che ha colpito Campi Bisenzio nel novembre scorso. Questi barbari, che evidentemente si sentono impuniti, e che non rispettano alcuna regola, pretendono di insegnarci qualcosa”. Lo scrivono, in una nota, il deputato e capogruppo della commissione Cultura di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese e il capogruppo dell’omologa commissione in Senato, Paolo Marcheschi (FdI).
“Per gli autori del blitz agli Uffizi occorre una maxi sanzione”
“Non solo devono sapere che non ci riescono, né che ci riusciranno, ma che attraverso i loro atti completamente insensati dimostrano soltanto che attaccare i beni culturali, in modo reiterato, è attaccare la civiltà stessa – prosegue la stessa nota -. Grazie all’esecutivo Meloni, primo ad occuparsi concretamente di questo reato, e al ministro dei Beni Culturali Gennaro Sangiuliano che ne è stato primo firmatario, è entrata da poco in vigore la legge che prevede non solo le implicazioni penali per i cosiddetti ecovandali, ma anche sanzioni che vanno dai 10mila ai 60mila euro che saranno pagati direttamente da chi, quel reato, lo ha commesso. Non sono più i contribuenti civili e che rispettano il nostro patrimonio artistico a dover rimediare economicamente ai danni di qualche scellerato. Tolleranza zero e il massimo che la multa comporta, 60mila euro, sono il minimo che si possa chiedere per l’atto vandalico e incivile commesso oggi. Le regole – concludono gli esponenti di FdI – ci sono e vanno applicate con severità”.