Valditara annuncia la stretta sui cellulari a scuola: “No all’uso in classe, neanche per la didattica”

22 Feb 2024 15:56 - di Giovanni Pasero

Divieto dei cellulari in classe alle primarie e medie, anche per la didattica: lo ha anticipato il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, in un colloquio con il Foglio. Nelle prossime linee-guida del ministero, il cellulare verrà di fatto vietato alle scuole dell’infanzia, alle elementari e alle medie anche per scopi didattici. E alle elementari e alle medie verrà suggerito di evitare l’uso del tablet. Sia per questioni di didattica sia perché spesso l’utilizzo improprio di smartphone e tablet diventa nel rapporto tra studenti e docenti un elemento di tensione, che in alcuni casi porta all’aggressione del personale scolastico. “Difendere il corpo docente – dice Valditara – significa difendere il principio di delega e di autorità che è l’architrave non solo del sistema scolastico ma anche del sistema democratico”.

Valditara cita la raccomandazione dell’Unesco

Il ministro ha anche ricordato che l’Unesco ha già raccomandato il divieto di utilizzo di smartphone nelle classi perché se impiegati eccessivamente o in modo inappropriato i telefonini costituiscono un elemento crescente di distrazione che incide sul rendimento scolastico, alimenta la tensione fra studenti e docenti, inficia negativamente sulla memoria, la concentrazione e l’attività formativa del ragazzo. Meno di un Paese su quattro, ha notato l’Unesco, vieta l’uso degli smartphone nelle scuole.

Nel 2018, la Francia ha vietato i telefoni cellulari alle elementari e alle medie. Successivamente la stessa strada è stata imboccata da Svezia, Finlandia e Olanda. Nel 2022, Valditara diffuse una circolare per ribadire un divieto che era stato in verità già previsto nel 2007: niente cellulari in classe alla scuola dell’infanzia e alle elementari.

Il divieto dell’utilizzo del cellulare a scuola risale al marzo 2007: allora il ministro Fioroni presentò le “linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica”. Tuttavia, rimaneva consentito per uso didattico. Ora, le prossime linee-guida del ministero, ci sarà un passo in più.

La posizione del ministro della Famiglia, Eugenia Roccella: “Già istituito il parental control”

Sull’ipotesi d una stretta sull’uso dei cellulari a scuola “non entro nei progetti del ministro Valditara però posso dire che noi quello che abbiamo fatto è già andato un po’ in questo senso perché abbiamo istituito il parental control e quindi ora dobbiamo cercare di farlo utilizzare al meglio”. Lo ha detto la ministra della Famiglia e delle Pari opportunità, Eugenia Roccella, a Firenze a margine dell’evento di Trenitalia “Il treno del ricordo” alla stazione di Santa Maria Novella.

“Per adesso, le aziende hanno chiesto un anno di tempo per adeguare i nuovi device ed inserire di routine questa cosa – ha aggiunto Roccella – cioè il controllo parentale nei telefonini essenzialmente ed in tutti i device, e quindi noi vogliamo sollecitare la responsabilità genitoriale perché i ragazzi oggi sono esposti a siti inadeguati, e non solo siti, che necessitano invece di maggior controllo da parte dei genitori”. Il parental control, ha ricordato la ministra, “serve perché sappiamo che l’età in cui i bambini cominciano ad essere esposti ad esempio a siti pornografici è sei anni, quindi dobbiamo intervenire e noi siamo intervenuti in questo senso”.

Cellulari in classe: la nota del ministero dell’Istruzione e del Merito

In una nota il ministero dell’Istruzione e del Merito ha precisato che “nelle nuove Linee guida sull’educazione alla cittadinanza, che sono in via di elaborazione, sarà contenuta la seguente dizione: ‘È opportuno evitare l’utilizzo dello smartphone (cellulare) nelle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado. Si consiglia invece un uso solo didattico del tablet per le scuole primarie”.

 

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