Valditara parla con il preside aggredito a Taranto: “Lo Stato chiederà i danni per i genitori violenti”
Due presidi aggrediti da genitori e alunni nel giuro di due giorni sono troppi. Uniti ai numeri di questa anni forman un’ emnergenza. Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito non ha dubbi. “L’istituzione ha subito un danno. Un danno di immagine. Tocca al giudice decidere se riconoscerci come parte civile, ma se lo farà i soldi del risarcimento andranno alla scuola del preside aggredito. Chi aggredisce un dipendente scolastico aggredisce lo Stato. Sto lavorando a una norma che contempla la presunzione di danno reputazionale, in modo da rendere automatico il risarcimento. Ne ho già parlato con il ministro della Giustizia Nordio”.
Due presidi aggrediti da genitori in due giorni
I due episodi di Taranto e di Lucera (Foggia), con l’aggressione di presidi e prof, trovano un ministro arrabbiato ma risoluto. “Con l’aggressione viene messa in discussione l’autorevolezza e leso il prestigio del dipendente minando la sua figura educativa”, dice in un’intervista al ‘Corriere della Sera’. Il preside Marco Cesario dell’istituto comprensivo Europa-Alighieri di Taranto è finito al Pronto soccorso e ha dato inoltre mandato all’avvocato generale dello Stato, si legge sul quotidiano “di valutare di costituirsi parte civile nel giudizio penale contro i due aggressori. Per tutelare lo Stato contro il danno di reputazione che ha subito la scuola”.
Valditara: “Chi li aggredisce, aggredisce lo Stato”
Valditara ha parlato con il preside e lo ha trovato “abbattuto e demotivato. Martedì . aggiunge- incontrerò i presidi della Puglia, dirò loro che lo Stato è al loro fianco. Ma credo che vada fatta una riflessione culturale. Dobbiamo ridare valore al principio di autorità. Quando l’autorità è legittima è un elemento essenziale per il funzionamento di uno Stato democratico. Occorre rimettere al centro il rispetto delle regole, così come affermare, a partire dalla scuola, la cultura e il rispetto verso la persona. Ma anche rilanciare un patto tra scuola e famiglia per evitare antagonismi dannosi per i ragazzi”.
Valditara: “In aumento le violenze compiute dai familiari contro i prof”
Lo Stato, dunque, chiederà i danni ai genitori dei ragazzi. Valditara è sempre stato vicini a docenti e insegnanti aggrediti e minacciati nella loro autorevolezza. Si tratta, a suo avviso di un piaga grave che non smette di svilire il ruolo dell’istituzione scolastica. “Lo scorso anno scolastico abbiamo contato 36 casi, da settembre sono 26. Direi che è un fenomeno stabile”. Come fronteggiarlo? “Lavorare per una rivoluzione culturale e per far sì che accanto alla pena detentiva, che spesso non è applicata, si preveda anche il risarcimento del danno di immagine: come si dice… toccare il portafoglio può essere un deterrente”.
Le misure prese dal ministro
Ha ragione. Sentiamo già la sinistra sbraitare. Attaccherà il ministro perché per dem e opposizioni le punizioni non sono la strada giusta, figuriamoci quelle pecuniare. Chissà qual è per loro la strada giusta, mentre i casi aumentano. «A crescere – dice infatti- sono i casi che vedono responsabile un familiare: quest’anno sono più che raddoppiati (+111 per cento); mentre sono in flessione quelli ad opera degli studenti (-11 per cento). L’anno scorso erano metà e metà quest’anno oltre il 70 per cento delle aggressioni è avvenuto per mano di un familiare. Segno evidente che l’azione che stiamo portando avanti nelle scuole perché vi sia rispetto per gli insegnanti e le regole sta iniziando a dare i suoi frutti».
Si riferisce alle misure in atto: «Al Senato è in discussione il disegno di legge governativo che dà più peso al voto in condotta e rivede il sistema delle sospensioni: prevedendo anche attività di solidarietà sociale per i casi più gravi; perché il ragazzo che ha sbagliato sia indotto a riflettere concretamente sul senso di appartenenza alla comunità e sui doveri che ne discende. Dal prossimo anno scolastico contiamo entrino in vigore».