Vattani fa l’ambasciatore perché se lo merita. Il Pd ci riprova, ma deve rassegnarsi: il curriculum è “eccellente”
Se errare è umano e perseverare è diabolico, come recita un vecchio motto, il Pd non perde occasione per mostrarsi “posseduto”. Da cosa resta da capirlo, in uno spettro che va dallo spirito di Pavlov a quello dell’autolesionismo. L’ultima performance in questo senso è quella che ha visto i dem precipitarsi a presentare una interpellanza urgente sulla recente promozione del ministro plenipotenziario Mario Vattani ad Ambasciatore. “Uno scandalo”, hanno tuonato i dem, ritirando fuori la vecchia storia del “console fasciorock” sulla quale – e qui sta la manifesta coazione a ripetere – si erano già fatti dire nel 2021 dall’allora viceministro Pd Marina Sereni che non c’era nulla di cui lagnarsi: Vattani “ha prestato un servizio valutato di eccellente qualità e oggetto di apprezzamento da parte dei suoi superiori e degli interlocutori istituzionali, come ampiamente documentato”, furono le parole di Sereni in risposta alle rimostranze dei “suoi” deputati – capofila Lia Quartapelle – per la nomina di Vattani ad ambasciatore a Singapore. Chiunque altro, rimesso a posto da un esponente di governo del suo stesso partito, l’avrebbe finita lì. Ai dem, invece, piace andarci a sbattere ripetutamente la faccia.
Cirielli: “Vattani ha svolto un servizio di eccellente qualità”
In questi anni che sono seguiti, le competenze allora riconosciute a Vattani non solo non sono cambiate, ma si sono ampliate con altri incarichi portati avanti con successo. Tanto che l’attuale viceministro agli Esteri, Edmondo Cirielli, rispondendo all’interpellanza firmata ancora dalla dem Lia Quartapelle ha potuto confermare pienamente il giudizio già espresso tre anni fa da Sereni. “Nel nominare Mario Andrea Vattani al grado di Ambasciatore è stato preso in esame il suo intero percorso professionale”, ha chiarito Cirielli, sottolineando anche le ”preparazione e capacità nel suo lavoro”. Vattani ha svolto “un servizio definito di eccellente qualità” e “il suo comportamento non ha dato adito a ulteriori rilievi”, ha poi ribadito il vice di Tajani, sostanzialmente ripetendo quello che già aveva detto Sereni, anche in merito alle polemiche del 2011.
Quando anche il viceministro Pd disse: “Vattani fra i diplomatici più preparati sull’Estremo Oriente”
Cirielli, quindi, anche in questo caso come aveva già fatto Sereni, ha ricordato la lunga e proficua carriera del neo-ambasciatore, che ha ricoperto ”importanti ruoli e funzioni di responsabilità”: consigliere diplomatico del ministro delle Politiche Agricole e Forestali, console a Il Cairo, ministro plenipotenziario, consigliere diplomatico del Sindaco di Roma, console generale a Osaka, Coordinatore per i rapporti tra l’Unione europea e i Paesi dell’Asia e Pacifico, Ambasciatore d’Italia a Singapore e, da ultimo, di Commissario Generale per Expo 2025 Osaka (incarico che ricopre attualmente, ndr)”. Vattani, inoltre, ha ottenuto ”l’incarico di ricercatore presso l’Institute for Japanese Identity della prestigiosa università Takushoku di Tokyo” ed è universalmente riconosciuto come “uno dei funzionari diplomatici più preparati – parole della Pd Sereni stavolta, non di Cirielli – sulle tematiche dell’Estremo Oriente”.
I “risultati eccezionali” raggiunti in carriera (e ora per l’Expo di Osaka)
”Nei suoi vari incarichi Vattani ha raggiunto risultati eccezionali”, ha poi aggiunto Cirielli, dando conto degli ultimi, in termini cronologici, di questi risultati: da Commissario Generale per Expo 2025 Osaka, ”Vattani ha avviato un programma di risparmi teso a garantire la sostenibilità economica del progetto, nell’ottica di una gestione virtuosa delle risorse pubbliche” e “dopo sei mesi dalla sua nomina il risparmio già generato ammonta a oltre 7 milioni di euro”. Inoltre, ”l’Italia è così il primo paese in assoluto, tra i circa 160 partecipanti, ad avere avviato i lavori”. E, ancora, in dell’Expo di Osaka, dove sono attesi 30 milioni di visitatori previsti, principalmente dall’Asia-Pacifico, ”Vattani sta organizzando presentazioni del Padiglione Italia su tutto il territorio nazionale, per coinvolgere i vari protagonisti del mondo istituzionale, economico e accademico-culturale”. Ci sarà anche ”una collaborazione innovativa il Vaticano. Per la prima volta in una Esposizione Universale, la Santa Sede sarà ospitata nel padiglione italiano, con attività culturali di grande richiamo tra cui l’esposizione di un’importante opera d’arte dei Musei Vaticani”. Insomma, si parla di un diplomatico che ha dato ampia prova di eccellenza nel proprio campo e che per questo ha fatto carriera. Sereni prima e Cirielli poi lo hanno spiegato chiaramente al Pd, ma il messaggio non sembra essere passato. Per Quartapelle, infatti, la “promozione Vattani lede profondamente l’immagine dell’Italia”. Del resto, perché stupirsi? Parliamo pur sempre del partito che si scandalizzò per la parola “merito” nel titolo del ministero dell’Istruzione…