8 marzo, Meloni: “Fiera dei risultati sull’occupazione femminile”. Mattarella: “Ancora inaccettabili violenze”
“La festa della donna non è solo un giorno di celebrazione, ma un’occasione per riflettere sulle conquiste raggiunte e sugli obiettivi ancora da perseguire”. Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un post sul suo profilo Facebook in occasione dell’8 marzo. Celebrazione, sfide e obiettivi possono essere relizzati attraverso una sensibilità politica. Nel suo messaggio il premier ricorda a riguardo che “grazie al supporto di politiche concrete messe in atto dal nostro governo, abbiamo promosso l’occupazione femminile, i cui risultati – certificati dai dati Istat – ci rendono particolarmente fieri. Tuttavia, non possiamo fermarci qui. Siamo consapevoli che ci sono ancora sfide da affrontare e continueremo a lavorare con determinazione per garantire alle donne un futuro migliore in cui possano realizzare pienamente il loro potenziale, senza dover scegliere tra vita e lavoro”.
8 marzo, Meloni: “Grata a chi ha aperto le porte per le altre”
“Un grazie a tutte le donne per come dimostrano, ogni giorno, il loro impegno, la loro determinazione e la loro infinita capacità di fare la differenza nella società”, conclude Giorgia Meloni il suo messaggio sui social. La premier è poi salita al Quirinale, dove il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha celebrato ufficialmente la Giornata internazionale della donna, quest’anno dedicata al tema ‘Donne dell’arte’.
8 marzo, Mattarella: “Le donne hanno realizzato capolavori”
“Le donne –con la loro sensibilità e la loro passione- hanno dato e danno molto all’arte, alla letteratura, allo spettacolo, a ogni ambito della cultura. In Italia, hanno realizzato capolavori. Soltanto per ricordare qualche nome indimenticabile: da Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura, a Matilde Serao, Elsa Morante, Natalia Ginsburg. Da Alda Merini a Patrizia Cavalli. Da Carla Fracci a Eleonora Duse. Ad Anna Magnani. A Gae Aulenti. Donne di grande tempra, di sicuro e immenso talento, personalità che hanno percorso un cammino di emancipazione, favorendo la crescita libera e consapevole di tutte le altre donne, artiste o con altre vocazioni. È stata la rivoluzione della libertà femminile – ‘rivoluzione silenziosa’ secondo la definizione dell’economista insignita del Nobel, Claudia Goldin- che ha avuto le donne come protagoniste e le ha condotte a sancire il diritto pieno alla parità, anche nel campo artistico”.
“La rivoluzione silenziosa”
“La rivoluzione silenziosa – ha proseguito il Capo dello Stato- continua anche ai nostri giorni. Sono sempre di più le donne scrittrici che scalano le classifiche di diffusione o che lavorano al vertice delle case editrici. Nel campo musicale sono in via di superamento le categorie che assegnavano ruoli o strumenti a seconda del genere, con validissime direttrici di orchestra e musiciste che suonano strumenti un tempo abitualmente riservati ai loro colleghi di genere maschile. Nel cinema e nel teatro aumenta il numero di registe e di produttrici, che firmano film o spettacoli con la loro peculiare impronta. Così nelle arti figurative, nell’architettura, nel design”.
Mattarella: “Nuova primavera ma ancora molestie, violenze e discriminazioni”
“Non esistono più settori, campi, recinti, barriere che limitino la creatività delle donne e la loro libera capacità di scelta. È una nuova primavera, che dobbiamo accogliere con soddisfazione, senza però dimenticare i tanti ostacoli che tuttora esistono –di natura materiale e culturale– per il raggiungimento di una effettiva piena parità. Senza ignorare che sono ancora frequenti, inaccettabili molestie, pressioni illecite nel mondo del lavoro, discriminazioni, così come da anni viene denunciato”. “Come non ricordarne le vittime nei tanti femminicidi, anche in giorni recenti? Come non ricordare, per tutte, Gulia Cecchettin, la cui tragedia ha coinvolto nell’orrore e nel dolore l’intera Italia?”, ha affermato il Presidente della Repubblica. “Senza perdere memoria delle violenze. Rivolgo -ha aggiunto il Capo dello Stato- un saluto, ringraziandola per la sua presenza, all’assistente Alessandra Accardo, della Polizia di Stato, intensamente impegnata sul fronte del contrasto alle violenze sulle donne“.
“L’arte è libertà”
“La nostra Costituzione – dice Mattarella – afferma con efficace semplicità ‘l’arte e la scienza sono libere’. L’arte, difatti, è libertà. Libertà di creare, libertà di pensare, libertà dai condizionamenti. Risiede in questa attitudine il suo potenziale rivoluzionario: e non è un caso che i regimi autoritari guardino con sospetto gli artisti e vigilino su di loro con spasmodica attenzione, spiandoli, censurandoli, persino incarcerandoli. Le dittature cercano in tutti i modi di promuovere un’arte e una cultura di Stato Che non sono altro che un’arte e una cultura fittizia, di regime, che premia il servilismo dei cantori ufficiali e punisce e reprime gli artisti autentici”. “Ringrazio Etta Scollo per aver dedicato alla battaglia delle donne iraniane, per la libertà e l’autodeterminazione, la sua canzone conclusiva. Rivolgiamo un pensiero -ha concluso il Capo dello Stato- alle tante artiste imprigionate e sottoposte a vessazioni, a intollerabili divieti in tante parti del mondo. Dobbiamo sentirci coinvolti nella loro condizione e nelle loro aspirazioni”.
Meloni: “D’Accordo con Mattarella, mai condiviso la censura. Mentre a sinistra…”
Rispondendo ai cronisti proprio su questo punto Meloni si è detta d’accordo col Presidente Sergio Mattarella che l’arte è libera e non va mai censurata: “Certo, sono d’accordo. Per questo non ho mai condiviso una certa censura che, per esempio, la sinistra italiana ha lungamente fatto di tutti quelli che non erano d’accordo con loro” ha detto lasciando il Quirinale. Subito sono saltano i nervi al Pd. “Anche nel giorno della festa della donna, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non perde occasione per dividere il paese. E, ancora più grave, lo fa strumentalizzando le parole del Presidente della Repubblica che ha giustamente sottolineato che l’arte è libera e che solo le dittature promuovono la cultura di Stato”. “Vorremmo proprio capire quali sarebbero gli artisti e le artiste osteggiati dalla sinistra”, aggiunge Irene Manzi della commissione cultura del Pd.
Roccella: “La parità sarà raggiunta quando basterà essere brave”
La ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, è inttervenuta alla cerimonia dicendo che “Le pari opportunità saranno raggiunte quando smetteremo di sottolineare che si tratta della prima donna che ha raggiunto questo o quell’obiettivo; che ha rotto uno dei tanti soffitti di cristallo, e potremo celebrare non il riconoscimento dei meriti eccezionali, ma di quelli più comuni. Insomma, quando non ci sarà bisogno di essere speciali, straordinariamente talentuose e particolarmente motivate, ma basterà avere meriti sufficienti. Come ha scritto la pittrice americana Grace Hartigan: la parità sarà raggiunta quando basterà essere brave, e non eccezionali, per essere apprezzate e considerate”.