“A Bruxelles c’è un’Italia che non si arrende”: Meloni incassa il successo sugli imballaggi

15 Mar 2024 14:35 - di Gigliola Bardi
imballaggi bruxelles

A Bruxelles passa la linea italiana sul regolamento imballaggi e sulla relativa direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità. I due testi sono stati approvati dai 27 Stati membri nel Coreper, il Comitato dei rappresentanti permanenti aggiunti presso l’Unione europea composto dagli ambasciatori. Si tratta dell’ultimo passo per l’adozione definitiva dopo i negoziati con il Parlamento europeo, che poi formalizzerà la decisione così come i ministri dei Ventisette. “I risultati raggiunti – si legge in una nota di Palazzo Chigi – sono il frutto di uno sforzo corale di tutti gli attori del sistema Italia“.

Meloni: “Abbiamo dimostrato dimostrato che oggi a Bruxelles c’è un’Italia che non si arrende”

“Abbiamo dimostrato che oggi a Bruxelles – ha commentato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni – c’è un’Italia che non si arrende a soluzioni che penalizzano la nostra industria, ma che è capace di continuare a negoziare fino alla fine in maniera decisa, facendo valere la bontà dei propri argomenti, valorizzando le nostre eccellenze e riuscendo a modificare sostanzialmente il risultato finale”. “Il merito di questi successi – ha proseguito il premier – va attribuito all’azione di impulso assicurata dai ministeri coinvolti, in stretto coordinamento con Palazzo Chigi, all’attività negoziale condotta dai nostri rappresentanti diplomatici a Bruxelles, ma anche al cruciale lavoro di squadra svolto dai nostri europarlamentari, che hanno saputo travalicare gli schieramenti politici”.

“Un’Italia coesa e determinata può davvero spostare gli equilibri”

Meloni quindi ha voluto rivolgere “un ringraziamento particolare va all’On. Massimiliano Salini e all’On. Patrizia Toia (rispettivamente FI e Pd, ndr), che hanno svolto un lavoro decisivo durante il trilogo nella costruzione del consenso a sostegno delle posizioni nazionali sul dossier packaging. Abbiamo dimostrato – ha concluso Meloni – come un’Italia coesa e determinata possa davvero spostare gli equilibri a Bruxelles e giocare un ruolo da protagonista”.

Trovato un giusto bilanciamento tra tutela ambientale e competitività delle imprese

La decisione adottata oggi è l’esito di complessi negoziati in cui l’Italia ha svolto un ruolo cruciale fornendo un contributo di primo piano affinché si trovasse il giusto equilibrio tra obiettivi ambientali e competitività delle imprese e tra armonizzazione e valorizzazione delle esperienze nazionali di successo. Il Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, ha spiegato ancora Palazzo Chigi, accrescerà la sostenibilità del settore, promuovendo una maggiore riciclabilità degli imballaggi, nonché contribuirà a ridurre alcune barriere al funzionamento del mercato interno, introducendo norme comuni sull’etichettatura e sulla gestione dei rifiuti.

Assicurata la flessibilità per Stati e operatori

Il provvedimento impegnerà inoltre gli Stati membri a ridurre i rifiuti, lasciando, come auspicato dall’Italia, flessibilità agli Stati e agli operatori nella scelta delle misure per raggiungere l’obiettivo, in particolare tra imballaggi riutilizzabili e quelli monouso riciclabili, laddove questi ultimi, come nel caso del settore della ristorazione, rappresentano ancora l’opzione che offre il risultato ambientalmente migliore e per la conservazione dei prodotti agricoli e alimentari.

La libertà di scelta nella gestione dei rifiuti

Gli emendamenti approvati incentivano tecnologie in cui il nostro Paese sta investendo, come il riciclo chimico. Salvaguardano inoltre settori in cui le nostre aziende hanno accresciuto la riciclabilità degli imballaggi, in cui siamo all’avanguardia, come quello delle plastiche compostabili, o in cui esportiamo prodotti di eccellenza, come vini, spumanti, vermouth e distillati. Nella gestione dei rifiuti, libertà di scelta è concessa tra l’adozione del deposito cauzionale e il mantenimento di modelli virtuosi di raccolta separata, come quello italiano. La Direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità contribuirà inoltre ad assicurare che le catene di approvvigionamento delle principali imprese europee siano il più possibile rispettose dei diritti umani e della sostenibilità ambientale.

Il ruolo chiave dell’Italia nelle trattative

“L’Italia – conclude Palazzo Chigi – ha svolto un ruolo chiave nel raggiungimento di un testo equilibrato ed efficace, che concentra gli oneri sulle società di grandi dimensioni (oltre mille dipendenti e 450 milioni di fatturato globale) meglio in grado di monitorare le proprie catene di approvvigionamento e di contribuire alla mitigazione degli effetti delle attività economiche sui cambiamenti climatici, nonché alla tutela dei diritti umani delle persone interessate dall’attività d’impresa”.

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