Basilicata “caos to caos”: a sinistra spunta perfino Lamorgese, l’ex ministra dei flop
Amici di panino, compagni di campo largo, alleati contro la destra, falange politica per bloccare la riconferma di Marco Marsilio in Abruzzo. Lottatori di sumo, altrove. Pd e M5S, come il dottor Jeckill e Mr Hide, in una regione recitano la parte dell’alleanza granitica, tipo la “gioiosa macchina da guerra” di Occhetto, diventa Armata Brancaleone, ring per la lotta nel fango, inciucio di portinarie, in Basilicata, dove che più volare stracci, volano candidati.
Basilicata bloccata sul nome di Chiorazzo
Tutto ruota, chi l’avrebbe detto, sul protagonismo dell’ex ministro Speranza, lucano. Un tentativo in extremis di convincere Angelo Chiorazzo al passo indietro, sarebbe in corso in queste ore. Senza molte speranze di riuscita, però, se il manager del terzo settore ribadirà quanto detto in radio, ovvero che non ha alcuna intenzione di ritirare la candidatura. A due settimane dalla presentazione delle liste, il tempo stringe e si accelera sulla ricerca di una candidatura che possa unire tutte le forze di centrosinistra e superare le divisioni. Anche interne ai dem visto l’esito burrascoso dell’ultima riunione della direzione regionale del Pd lucano con una maggioranza per Chiorazzo (in primis Roberto Speranza) e una minoranza, guidata dall’ex-senatore Salvatore Margiotta, a spingere per trovare una soluzione maggiormente capace di unire la coalizione rispetto alla candidatura del re delle coop bianche.
Ieri il presidente di Italia viva in Basilicata, Fausto De Maria, ha annunciato le sue dimissioni dal ruolo politico per le incertezze sulla scelta del candidato presidente del centrosinistra alle prossime elezioni regionali. ”La scelta migliore per Italia Viva alle prossime elezioni regionali della Basilicata è nel centrosinistra a sostegno di Angelo Chiorazzo – ha detto – con una posizione determinante per l’affermazione di una leadership moderata. E’ questa certezza, per cui lavoro da mesi, che mi porta a rassegnare le dimissioni dalla presidenza del partito regionale, nella convinzione che chiunque si vedrà affidata la responsabilità di portare avanti il mio lavoro non potrà che giungere alle mie stesse conclusioni”.
Spunta anche il nome dell’ex ministro Lamorgese
Al momento sono diversi i nomi in campo. Con una rosa avanzata anche dai 5 Stelle. Tra i possibili ‘papabili’ ci sono il manager della sanità Lorenzo Bochicchio e il presidente dell’Ordine dei medici di Potenza Rocco Paternò. Ma si parla anche di dirigenti dem. Come il presidente della provincia di Matera, Piero Marrese, l’ex-presidente del consiglio regionale Piero Lacorazza, il segretario regionale lucano Angelo Lettieri. L’accordo su un esponente Pd metterebbe a tacere quanti rimproverano che l’accordo con M5S si fa solo quando c’è un esponente 5 Stelle. Tuttavia, sul tavolo non ci sono solo le regionali in Basilicata ma anche quelle in Piemonte dove lo stallo va avanti da settimane.
Ma dal ring spunta anche il nome dell’ex ministro Luciana Lamorgese – famosa per fop e gaffe – per convincerla a candidarsi, anche se lei, al momento, smentisce. Resta in campo, invece, il nome di Roberto Speranza.