Basilicata da incubo per il Pd: rivolta della base contro Schlein, Lacerenza verso il ritiro
La rivolta è scattata all’indomani della scelta del M5s e del Pd di candidare l’oculista Domenico Lacerenza, scelto “a sua insaputa” e quasi meravigliato di essere stato indicato come la persona in grado di mettere d’accordo quelli del “campo largo”. Prima l’addio di Calenda, con ipotesi di sostegno al candidato di centrodestra Vito Bardi, poi, ieri sera, la sinistra del Pd in campo contro la scelta della sua segretaria. E da questa mattina circola la voce, insistente, anticipata da Repubblica, di un ritiro di Lacerenza, imposto da Conte al Pd. Ai vertici del Pd, non a quelli lucani.
Basilicata in rivolta: “Promuoviamo l’orgoglio lucano”
“Ritirare la candidatura di Domenico Lacerenza o promuoviamo il polo dell’orgoglio lucano”, è la richiesta di attivisti, sindaci, amministratori sindacalisti e dirigenti del Pd e del centrosinistra lucano formalizzato in un documento diffuso da Giovanni Petruzzi, all’epoca coordinatore della mozione Cuperlo. Una “bomba”, per la Schlei, Petruzzi ha definito anche “quanto mai opportuno ed urgentissimo” che sia convocata la direzione regionale del Pd, “che non ha mai discusso né deliberato la candidatura a presidente di Lacerenza”. Il Pd locale non accetta diktat da Conte, è evidente. Ma Elly Schlein non può tornare indietro..,
Lacerenza verso il ritiro, ma il Pd smentisce
Oggi anche il vice Schlein, Stefano Bonaccini, è apparso allarmatissimo ed è sceso in campo per provare a gettare acqua sul fuoco. “Prima di individuare i responsabili si devono usare le prossime ore per chiedere uno sforzo di unità”, ha detto a ‘L’aria che tira’, a proposito della Basilicata. “Non è detto che si debbano mettere per forza insieme tutti, ma in una stagione in cui la destra ha il vento a favore sarebbe bene che chi è alternativo alla destra in Parlamento e spesso nei territori” stia insieme, ha spiegato il presidente del Pd. “Chiedo a tutti uno sforzo di responsabilità per cercare di ripartire e trovare le ragioni di restare uniti”, ha detto Bonaccini.
Ma il Pd vacilla ed è costretto a smentire anche un giornale amico: “In merito all’articolo di Repubblica dal titolo ‘Domenico Lacerenza verso il ritiro’ si apprende da fonti Pd che lo stesso primario del dipartimento di oculistica di Potenza considera prive di fondamento le voci di un suo ritiro”. Secondo “Repubblica”, “sin da ieri pomeriggio nei corridoi della politica lucana si sussurra di un ritiro di Lacerenza a causa delle grandi tensioni in corso tra PD, Movimento 5 Stelle ed ex terzo polisti. Nessuno sembra convinto della figura del laico Lacerenza, tutti pensano in realtà di stare per andare a schiantarsi contro un muro. Addirittura, sembra che molti candidati al consiglio regionale stiano pensando se uscire definitivamente dalla corsa a via Verrastro proprio perché sfiduciati dalle possibilità di vittoria della coalizione che, in queste condizioni – secondo loro – sarebbero quasi nulle”.
Il Terzo polo si gode lo spettacolo…
“Mi colpisce molto questa involuzione del centrosinistra, quando c’ero io si facevano le primarie. Adesso chiamano il primario, questo primario di oculistica, che è talmente una situazione incredibile che potremmo dire che hanno scelto un oculista, perché non li hanno visti arrivare”, sfotte Matteo Renzi, leader di Italia Viva, a Verona a margine di LetExpo. “Il centrosinistra, se insegue Giuseppe Conte, è finito. Prima o poi lo capirà anche il Pd, non dispero che questo avvenga il prima possibile”, conclude.