Basilicata, rissa nel Pd sul nome del candidato. Si tratta del re delle coop bianche spinto da Speranza
Dopo sette ore di confronto, la direzione del Pd lucano sulle regionali, sabato notte, è finita in rissa – “verbale”, assicurano i presenti – davanti agli occhi degli ’emissari’ della segretaria Elly Schlein, Igor Taruffi responsabile Organizzazione dem e Davide Baruffi responsabile Enti Locali. Al centro dell’acceso confronto, la candidatura di Angelo Chiorazzo. Imprenditore del terzo settore, re delle coop bianche, Chiorazzo è già in campo da tempo, fortemente sostenuto da Roberto Speranza. “E dalla stragrande maggioranza del partito” lucano, assicura il segretario regionale Giovanni Lettieri interpellato dall’Adnkronos.
Ma Chiorazzo al momento non ha il sostegno delle altre forze del centrosinistra e una parte dei dem lucani, guidati dall’ex-senatore Salvatore Margiotta, non ci sta: “Serve un nome che allarghi o la corsa solitaria sarà un suicidio. Azione, per fare un esempio, qui in Basilicata vuol dire Pittella e vale tra il 5 e il 6%…”, lo sfogo di un dirigente che contrasta la “linea del ‘Chiorazzo o morte'”.
Niente da fare. Scoppia la bagarre, i ‘dissidenti’ lasciano la sala prima ancora di presentare il documento alternativo, su cui era in corso una raccolta di firme, raccontano. Se ne vanno anche Taruffi e Baruffi. Ma la riunione riprende “in modo inatteso e non concordato”, denunciano i ‘dissidenti’. E alla ripresa viene messo ai voti e approvato il documento di sostegno a Chiorazzo. Un colpo di mano, denuncia la frangia ‘dissidente’. Lettieri non la vede così: “Strappo in Direzione? La stragrande maggioranza ha votato il documento. Sì, c’è stata una discussione animata -spiega il segretario regionale all’Adnkronos – ma il pluralismo interno al Pd non è una novità. Mi auguro di riportare a breve un clima di serenità”.