Basilicata, scavalcata Schlein: il Pd indica Marrese, vicino a Bonaccini. Quanto durerà?
Il nome è di un esponente del Pd, Piero Marrese, un organico, un politico, ma non vicino alla segretaria, Elly Schlein, piuttosto legato al suo vice, Stefano Bonaccini che in Basilicata alla ultime Primarie aveva incassato il doppio dei consensi della vincitrice. Il “campo”, poi, non è largo ma appena dilatato: ci sono dentro i Pd, M5S, Avs, Più Europa, Socialisti ma non Calenda e Renzi. Il nome, per quanto inedito, non entusiasma nessuno e sembra più una toppa, dopo il pasticcio di Lacerenza, che un progetto politico. Intanto, però, ieri sera, è arrivato l’annuncio…
Basilicata, il campo larghino tira fuori il nome di Piero Marrese
“Ora è tempo di un nuovo impegno, dobbiamo proseguire insieme in questo nuovo percorso innovativo e come sempre il vostro sostegno sarà fondamentale per la crescita e lo sviluppo della nostra Lucania”, sono state le prime parole delcandidato presidente alla Regione Basilicata, Piero Marrese, appena investito dalla coalizione progressista in un messaggio sui ‘social’. ”Sono grato al Pd, al M5s, al Psi, all’Avs e Basilicata Possibile – ha aggiunto – per aver creduto in me e a tutte le forze politiche che mi daranno il loro sostegno. Sono pronto ad affrontare le sfide future, lavorando instancabilmente insieme a tutti voi per costruire un futuro migliore per la nostra meravigliosa Basilicata”.
Piero Marrese, 43 anni, presidente della Provincia di Matera dal 2018 e sindaco di Montalbano Jonico dal 2015, sostenitore di Bonaccini, è l’uomo su cui intende puntare il fronte progressista per le elezioni regionali del 21 e del 22 aprile in Basilicata. Laureato in giurisprudenza all’Università di Bari dove ha svolto anche attività di ricerca, libero professionista nella consulenza per la pubblica amministrazione, è stato il più giovane presidente della Provincia di Matera; attualmente anche presidente dell’Upi Basilicata. Anche se il suo nome è stato spesso indicato per i dem sul tavolo delle intese della coalizione, Marrese è rimasto sempre defilato, proseguendo nell’attività amministrativa e seguendo in questi giorni soprattutto la vertenza della CallMat (call center di Matera con circa 400 lavoratori a rischio esubero) e la valorizzazione delle riserve protette della provincia. A dicembre ha promosso una protesta contro la giunta regionale per la contrarietà ai criteri del piano di dimensionamento scolastico.
“Sono state giornate difficili ma che alla fine hanno prodotto un risultato positivo. Siamo soddisfatti di aver raggiunto una condizione che sembrava impossibile raggiungere fino a poche ore fa, in modo convincente con una candidatura di primo livello”, quella di Piero Marrese del Pd, ha detto ieri sera Igor Taruffi, responsabile Organizzazione del Pd, sulla Basilicata. Ma la domanda è: sul nome di Marrese c’è la scadenza? Durerà anch’esso il tempo di uno yogurt per evitare che Renzi e Calenda si spostino su Vito Bardi?