Bistrot 64 – Roma

13 Mar 2024 0:01 - di Redazione

Bistrot 64
Via Gugliemo Calderini, 64 – 00196 Roma
Telefono: 06/3235531
Sito Internet: www.bistrot64.it

Tipologia: tradizionale con spunti creativi
Prezzi: antipasti 17/22€, primi 22/24€, primi della tradizione 13/17€, secondi 33/38€, dolci 13€, menù degustazione 70/95€
Chiusura: Domenica e Lunedì. A pranzo

OFFERTA
Dopo un periodo di appannamento, Bistro 64 ha coraggiosamente deciso di ripartire da capo e, dopo alcuni mesi di chiusura tra la primavera e il luglio 2023, ha riaperto i battenti con una ristrutturazione dei locali e un nuovo chef. L’impostazione di cucina in fondo non è troppo dissimile da quella dei fasti di un tempo, un interessante esempio di contaminazione tra cucine anche molto diverse, con un menù che gioca intelligentemente sul confine tra tradizione e innovazione. L’impressione suscitata dalla nostra visita è che però ancora non sia stato trovato un equilibrio in tutti i piatti, tanto da suggerirci prudenza nel voto, sperando che le prossime visite ci facciano apprezzare il raggiungimento degli ampi margini di miglioramento che l’ambizioso progetto si prefigge. Dopo alcuni divertenti appetizers, abbiamo iniziato con un roll di zucchina marinata al tè lapsang suchong con mela, karkadé e fagioli, antipasto molto fresco e piacevole anche nel riuscito gioco delle consistenze. Convincente anche il pomodoro appassito cotto al forno con verdure e alga, in piacevole equilibrio tra dolce e amaro. Meno riuscito, invece, il totano con albicocca, dragoncello e rafano, interessante per i toni agrodolci e terrosi, ma penalizzato dalla tenacità del mollusco. Passando ai primi della tradizione, proposti a 50 e 100 grammi, di ottima esecuzione sia la carbonara che l’amatriciana. Tra i primi “gourmet”, invece, golosi i ravioli con arachidi, robiola, barbabietola e cipollotto, forse però troppo morbidi e carichi per una torrida serata estiva, come anche la mafalda di grano saraceno con pollo e peperoni. Tra i secondi, sia la rana pescatrice con cialda al miglio e gnocco di patate dolci, sia il piccione con fichi, noci e zabaione al tartufo, giocavano arditamente tra gli opposti, dolce e salato, senza però trovare dinamismo e un compiuto equilibrio. Dopo un gradevole sorbetto al mango, servito come pre dessert, ci è piaciuta molto la crème brûlée all’aglio con sorbetto all’ACE e amarena farcita di caprino, riuscito dessert intenso e delicato al tempo stesso e dal bel gioco di consistenze e temperature. Originalissima e sorprendente in finale la piccola pasticceria: cacio e pepe aromatica e cremosa che gioca anch’essa tra dolce, sapido e piccante. Giustamente estratto e di buona aromaticità e persistenza il caffè.

AMBIENTE
Elegante e rilassante ambiente minimal, arredato in modo semplice ma curato, con tavoli marroni e sedute di design. Bello il bancone in marmo con sgabelli che funge da divisorio tra le due aree del locale.

SERVIZIO
Di grande gentilezza, competenza e affabilità.

Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2023 – www.lapecoranera.net

Scarica l’app GRATUITA Buon APPetito e troverai oltre 1.000 recensioni indipendenti sui locali di Roma, Milano e Torino

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *