Bologna, scontri tra collettivi pro-Palestina e polizia. Bernini rilancia: “L’università è agorà universale”

20 Mar 2024 18:50 - di Riccardo Angelini
Bologna

Momenti di tensione a Bologna in via Indipendenza quando il corteo dei collettivi – che sta protestando in città in occasione dell’apertura dell’anno accademico dell’Università di Bologna – è avanzato verso lo schieramento di polizia che ha respinto le prime file a colpi di scudo. È volata anche qualche manganellata, mentre dalle file dei contestatori arrivavano sputi e insulti verso i poliziotti. I manifestanti hanno urlato ‘Intifada sempre sarà’ e ‘Unibo devi boicottare Israele’.

Pochi minuti dopo il corteo e la polizia sono di nuovo venuti a contatto. Quando i manifestanti hanno cercato di sfondare il cordone di polizia è partita una carica. Sono stati lanciati anche oggetti, tra cui bottigliette d’acqua. Nel parapiglia è stato lanciato anche un bidone dell’immondizia che è arrivato sulla parte laterale del cordone di poliziotti. Una persona è stata bloccata a terra dalle forze dell’ordine, poi rilasciata.

Della questione palestinese parlano anche i rappresentanti del personale tecnico-amministrativo e degli studenti. La presidente del Consiglio degli Studenti, Francesca Saccardi, prima di prendere la parola stende una kefiah sul podio da dove pronuncia il suo discorso. Dopo di lei tocca alla ministra Anna Maria Bernini, e il fazzoletto palestinese viene tolto. “Per me non è un problema lasciare la kefiah – sono però le prime parole della ministra – questa, per quanto ci riguarda, è l’idea di Università. La vera libertà è quella degli altri, la nostra è troppo facile da rivendicare”.

Bernini poi aggiunge, a commento e risposta ai collettivi che l’hanno contestata. “Credo molto nella forza dell’Università come agorà universale – dice – nella necessità di dedurre e controdedurre. Bisogna consentire a tutti di parlare, e non solo alle tesi radicali. Io rispetto le tesi di tutti e mi aspetto una reciprocità”. Per questo la cerimonia di oggi è stata “molto interessante – giudica la ministra – abbiamo dato prova di gestire il dissenso. L’Università ha la maturità culturale per farlo, non è mai indifferente alle cose del mondo e sarebbe difficile, per non dire ipocrita, girarsi dall’altra parte”. Poi, rivolta ancora agli studenti, Bernini aggiunge: “Quando si è ascoltati, bisogna anche ascoltare. Altrimenti è un privilegio. E voi che siete onesti intellettualmente, e siete giovani, non potete vivere di privilegi”.

 

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