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Bonelli

Bonelli ce l’ha con gli operai norvegesi a Cortina. I lavoratori gli piacciono solo se sono migranti

Politica - di Riccardo Angelini - 27 Marzo 2024 - AGGIORNATO 27 Marzo 2024 alle 21:27

Bisogna fare attenzione a Angelo Bonelli. Lui è un vulcano di idee. Genera accuse al governo tra le più improbabili. E questo se non va in Procura a depositare qualche esposto. L’ultima in ordine di tempo riguarda gli impianti di Cortina. Ed è davvero surreale.  “L’impianto per le gare di bob, skeleton e slittino – ha detto –  c’era già ma il ministro Salvini lo ha voluto a Cortina in nome dell’italianità e del made in Italy. Italianità e made in Italy che cessano nel momento in cui la società Pizzarotti va ad assumere 90 operai norvegesi. La Lega prima era quella del ‘prima gli italiani’ adesso invece ci sono 90 operai norvegesi che lavoreranno per realizzare questo vero e proprio disastro ambientale”. Bonelli  ha pronunciato la sua requisitoria annunciando il voto contrario al decreto Milano-Cortina 2026.

Quindi ricapitolando: se il lavoratore è un migrante va benissimo, anzi gli portiamo anche il rappresentante in Parlamento (e che rappresentante) con lo stivale infangato e la lacrima facile (Soumahoro). Se il lavoratore è norvegese il campanilismo di Bonelli irrompe e pretende barriere: prima gli italiani dunque, in omaggio al verbo leghista. Con buona pace della Prima internazionale…

Eppure il motivo dell’arrivo dei lavoratori vichinghi è presto spiegato: si deve andare di fretta e quegli operai sono abituati al clima rigido. A loro il compito di costruire in tempi record nella Conca d’Ampezzo lo sliding center per le Olimpiadi 2026. Il collaudo del 15 marzo 2025 incombe e di mezzo ci sono due inverni.

Oltre ai lavoratori norvegesi, ci saranno però anche colleghi dal Veneto e dal resto d’Italia, in modo da formare un gruppo di almeno 150 persone che lavoreranno instancabilmente, giorno e notte, sette giorni su sette, per 13 mesi.

 

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di Riccardo Angelini - 27 Marzo 2024