Disney in rosso, l’azionista Peltz contro la deriva woke: basta messaggi, i film devono divertire

26 Mar 2024 18:22 - di Vittorio Giovenale
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“Basta con film con tutti neri o con solo donne, la gente vede i film Disney per divertirsi e non per sorbirsi messaggi woke”. Nelson Peltz, anziano e influente azionista della Disney, interviene a gamba tesa a pochi giorni dal consiglio di amministrazione che potrebbe rivoluzionare gli assetti del colosso dell’intrattenimento per l’infanzia.

In una accalorata intervista al Financial Times, l’81enne manager americano ha criticato la strategia “woke” dell’azienda, mettendo in discussione in particolare “Black Panther” e “The Marvels” della Marvel, che presentavano rispettivamente protagonisti neri e donne.

“Perché devo avere un film Marvel che è tutto al femminile?”, chiede Peltz. “Non che io abbia qualcosa contro le donne, ma perché devo farlo? Perché non posso avere Marvels che siano entrambe le cose? Perché ho bisogno di un cast tutto nero?”
A voler cavillare, c’è da sottolineare che “Black Panther” in effetti non ha un cast tutto nero, perché i bianchi ci sono, quasi tutti nelle parti dei cattivi. Né “The Marvels” ha un cast tutto al femminile, perché alcuni maschi ci sono, il capo degli Skrull (super cattivi) e il mitico Nick Fury, che nei fumetti era una via di mezzo tra John Wayne e Charlton Heston e che nei film Marvel è invece interpretato da Samuel Lee Jackson.

I giornali americani si sono affrettati a sottolineare che “Black Panther”, interpretato dal compianto Chadwick Boseman, è stato un vero e proprio blockbuster, omettendo che non altrettanto bene è andato Wakanda Forever. Mentre hanno dovuto riconoscere che “The Marvels” del 2023 è stato invece un flop con un bottino totale di 206 milioni di dollari.

Potrebbe dunque esserci una rivoluzione alla Disney e l’appuntamento per conoscere questi dettagli è per il 3 aprile 2024, giorno in cui si terrà la votazione degli azionisti per il rinnovo del consiglio di amministrazione.

Lo stesso attuale amministratore delegato, Bob Iger, parlando lo scorso autunno al DealBook Summit del New York Times, ha riconosciuto che le produzioni Disney dovrebbero concentrarsi sulla narrazione piuttosto che sostenere programmi particolari. “I creatori hanno perso di vista quale doveva essere il loro obiettivo numero uno. Dobbiamo prima intrattenere. Non si tratta di messaggi”, ha ammesso Iger.

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