Dossieraggio, Melillo: “Striano non ha agito di sua iniziativa. La gravità dei fatti è estrema”

6 Mar 2024 18:34 - di Adriana De Conto
Melillo dossieraggio

“La gravità dei fatti in corso di accertamento è estrema”. Il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo ha lanciato l’allarme durante l’audizione in commissione Antimafia. L’inchiesta di Perugia sul presunto dossieraggio rischia di allargarsi. “Risultano accessi abusivi alle Sos” – le Segnalazioni di operazioni sospette-  “avvenuti anche nelle scorse settimane”,  ha informato il procuratore, “per mani diverse da quelle attribuite oggi” dai magistrati. Melillo ha dunque fornito elementi ulteriori di gravità, spiegando non tanto tra le righe che Striano non può avere agito da solo. Ha quindi esordito spiegando che la richiesta di essere audito nasce da uno “spirito di sincera collaborazione” tra le istituzioni. E anche per spegnere “le polemiche scomposte fatte per incrinare l’immagine dell’Antimafia e della Banca d’Italia”.

Melillo: “Non mi pare l’iniziativa di un singolo ufficiale”

“Le condotte attribuite al sottotenente Striano, al di là degli eventuali accertamenti investigativi, mi paiono difficilmente compatibili con logiche di deviazione individuali”, ha precisato il procuratore nazionale Antimafia. Affermando che si tratta di “una valutazione mia. Ma in passato ho avuto esperienza diretta di dossieraggi abusivi. Non mi pare insomma l’iniziativa di un singolo ufficiale, ipoteticamente infedele: in ogni caso – ha aggiunto Melillo-  elemento centrale dell’inchiesta del collega Cantone sarà proprio la definizione della figura e del sistema di relazioni di Striano”.

Melillo ha spiegato il meccanismo delle segnalazioni sospette

Melillo durante l’audizione ha voluto difendere il suo ufficio dalle polemiche: “L’ufficio che ho l’onore e la responsabilità di dirigere può dire di avere le carte pienamente in regola. Avendo sviluppato con grande impegno un’azione di profonda trasformazione dei metodi e delle prassi di lavoro, nella piena trasparenza delle scelte e con la condivisione unanime di tutti i procuratori distrettuali”. “Potrà essere interessante rilevare che nella nostra banca dati c’è solo una ridotta percentuale delle Sos trasmesse da Uif (Unità di informazioni finanziarie). Dal 2018 al 2023” si è trattato del “8-16% di tutte le Sos generate dal sistema finanziario”, ha detto spiegando il meccanismo delle Segnalazioni di operazioni sospette. “Tutte le Sos a noi sono trasmesse, ma criptate, e il meccanismo di protezione criptografica viene meno e la Sos è leggibile solo quando quella Sos si incrocia con i dati presenti nella nostra banca dati e relativi a procedimenti” legati alle indagini antimafia e anti terrorismo. Mentre “le altre restano illeggibili”, ha spiegato.

 

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