Emiliano, dalle cozze pelose agli incontri con la sorella del boss. FdI: “Scandaloso”. Il Pd tace

24 Mar 2024 17:30 - di Lucio Meo

Ne è passato di tempo da quell’inquietante episodio delle cozze pelose ricevute in regalo da una famiglia di costruttori baresi, che l’allora sindaco di Bari, Michele Emiliano, fu “costretto” a conservare al fresco nella vasca da bagno per evitare che si perdessero, episodio tragicomico nel quale, però, i magistrati non ravvisarono estremi di reato.
Oggi l’ex giudice si ritrova in una situazione imbarazzante a causa di un discorso, immortalato in un video, nel quale ricorda quando si recò dalla sorella di un boss per “affidarle” l’allora assessore DeCaro, che aveva ricevuto minacce dai mafiosi. Un racconto che Emiliano ha poi corretto, sostenendo di essere stato frainteso. “Leggo agenzie nelle quali si fraintende una frase che ventimila persone presenti oggi in piazza hanno perfettamente compreso”.

Emiliano e il video che dice tutto. FdI all’attacco di Pd e M5S

C’è poco da fraintendere, ascoltando il video, ma tant’è. La sinistra, e il Pd, che ancora oggi chiedevano le dimissioni del ministro Santanché per una indagine per reati di natura fiscali, tutti da dimostrare, sullo scandalo-Emiliano invece resta zitto. Elly Schlein tace, parla solo qualche “seconda linea”, come Verini o Boccia, che si impegnano per dimostrare che il governatore della Puglia ha “chiarito tutto”. E rigettano la richiesta, che arriva da destra, di ascoltarlo in Commissione Antimafia su una vicenda gravissima e tutt’altro che esplicitata.

“Il giustificazionismo postumo del governatore Emiliano è comico ed inaccettabile. Se si fosse così comportato un presidente di Regione di centrodestra le sinistre avrebbero gridato allo scandalo, alle dimissioni, chiedendo di perquisirgli anche casa e ufficio. Conte e Schlein hanno sentito e non hanno nulla da aggiungere? Oppure concordano con Emiliano che con i parenti dei boss si può anche dialogare quando serve a qualche amico?”, dichiara Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.

Il vice presidente della commissione Antimafia, Mauro D’Attis, chiede di audire Emiliano sul caso di Bari, nell’ambito di altre audizioni. “Tra queste quella di Antonio Di Matteo, ex presidente dell’Amtab, la municipalizzata di Bari che oggi su un quotidiano locale parla di concorsi truccati, denunce e, soprattutto omertà: parole che disegnano un quadro gravissimo, patologico, che merita un attento approfondimento in tutte le sedi”.

La buffa smentita di Decaro…

“Per quanto attiene a quell’episodio in particolare, di quasi venti anni fa, Emiliano non ricorda bene. È certamente vero che lui mi diede tutto il suo sostegno, davanti alle proteste di buona parte del quartiere, quando iniziammo a chiudere Bari Vecchia alle auto, ma non sono mai andato in nessuna casa di nessuna sorella’‘, ha provato a spiegare, dal canto suo, il sindaco di Bari Antonio Decaro. ”Dopo qualche diverbio con alcuni residenti, un giorno, mentre entravamo nella Cattedrale, incontrammo alcuni ragazzi in piazza, anche loro parecchio “scettici” sulle nuove regole, che cominciarono a inveire contro di me. Michele disse loro di lasciarmi in pace perché dovevo lavorare per i bambini del quartiere. La signora in questione invece, come raccontarono le cronache dell’epoca, la incontrai per strada, molto tempo dopo la chiusura al traffico, e ci litigai perché non si rassegnava all’installazione delle fioriere che impedivano il transito delle auto”. Versioni alquanto distanti, quelle di Emiliano e Decaro, ma va bene così.

Tajani e Calderoli durissimi: “Non si parla con i mafiosi”

Durissimo anche il giudizio del ministro Tajani. “Io non avrei parlato con la sorella di un boss per nessun motivo”. Per anni abbiamo vissuto la vicenda della trattativa Stato-mafia e i relativi lunghissimi processi e oggi mi domando: cosa cambia in questo caso?”, si chiede invece il ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli.

Mi chiedo se le aberranti parole di Emiliano suonino normali per il segretario del Pd Schlein”, dichiara Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d’Italia, vicepresidente della Commissione Affari costituzionali alla Camera e capogruppo in Commissione parlamentare Antimafia.

“Un ex amgistrato, già sindaco ed ora Presidente della Regione di fronte alle minacce non trova di meglio che andare nella casa del boss per dire ai parenti ‘ti affido l’assessore’. É questo il senso della legalità di Emiliano e di Decaro? Negoziare con chi minaccia? In questi casi si fa una bella denuncia. Ma evidentemente le regole di Emiliano e di Decaro sono altre. Questo racconto è veramente allucinante e penso che ci sia lavoro per la Commissione antimafia, nonché la conferma degli intrecci di cui si parla in questi giorni. Essere garantisti vuol dire rispettare la legalità, rivolgersi alle strutture dello Stato, non alle abitazioni dei parenti dei criminali”, dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri.

Il video in cui Emiliano difende Decaro

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