Europee, parlamentari uscenti furiosi con la Schlein: non ci faremo rottamare dai civici
Non c’è pace al Nazareno. Pomo della discordia ancora una volta la grana della composizione delle liste alle europee. Dopo la levata di scudi delle femministe contro Elly Schlein e il malumore generalizzato, scoppia la rivolta della delegazione dem a Strasburgo. Che non intende farsi scavalcare dalle candidature civiche, ultimo innamoramento della segretaria che, tra l’altro, non ha ancora deciso se scendere in pista vista la freddezza di mezzo partito,
Pd, europarlamentari uscenti furiosi con Schlein
Il messaggio degli eurodeputati uscenti è chiaro: “non ci faremo rottamare”. Vogliono il capolistato o comunque uno dei primi tre posti delle liste, come si fa di norma. Lo schema proposto da Schlein, in cerca di vistosi cambiamenti (piazzare gli uscenti al quarto, quinto posto) ha fatto infuriare tutti. Anteporre outsider rampanti, civici ingombranti e poco graditi (tipo Annunziata) significherebbe – protestano – bocciare il ‘duro’ lavoro di 5 anni di consiliatura e rinnegare le battaglie fatte dal Pd in Europa. «In passato, quasi sempre, tra i capilista c’erano deputati uscenti – spiega uno di loro – se stavolta viene confermata la scelta delle cinque capolista civiche, al secondo o terzo posto ci deve essere uno di noi, altrimenti ci dicano chiaramente che non hanno apprezzato il nostro lavoro».
Lo schema a panino terremota il Nazareno
Non tira un’aria buona tanto che ieri il capodelegazione dem, Brando Benifei, al termine della riunione dei 15, con una telefonata ha informato i piani alti del malumore e delle minacce di qualcuno di non ricandidarsi se collocata in una posizione troppo sfavorevole. Neanche a dirlo i vertici dem, come già al termine della riunione della segreteria, promettono una riflessione aggiuntiva. Il più classico degli escamotage per prendere tempo e rinviare il redde rationem, Ma il tempo stringe. Se Schlein non dovesse mollare lo schema a “panino”, per gli uscenti addio testa di serie e addio pace. Se il pressing dei 15 uscenti (di cui 14 di provata fede bonacciniana) non si placa, lo schema tirato fuori dalla segreteria dem potrebbe essere archiviato o ritoccato. La previsione dei 5 capolista donne, tutte civiche, nelle 5 circoscrizioni dello Stivale, con un big uomo in seconda piazza e la segretaria terza, vacilla. Perché Stefano Bonaccini — manca solo l’annuncio, che arriverà col solito ‘accordo complessivo’ — sarà in cima all’elenco nel maxi-collegio del Nord Est. E quindi, ammettono pure nella cerchia della leader, fatta un’eccezione, potrebbero seguirne altre.
La segreteria costretta a prendere tempo
Lo schema a panino penalizza esponenti di lungo corso per fare spazio a donne pescate dalla società civile. Nella circoscrizione Sud, per esempio, dove la segretaria ha già annunciato Lucia Annunziata come capolista e Antonio Decaro in seconda posizione, per gli eurodeputati subito dietro dovrebbe essere inserita Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, facendo scivolare eventualmente al quinto posto la stessa segretaria. Discorso identico nel Nord-Ovest per Irene Tinagli, presidente della commissione Affari economici a Strasburgo se la capolista fosse effettivamente Cecilia Strada.