Foibe, 20 anni di legge Menia. Meloni: “Il Giorno del Ricordo spezzò la congiura del silenzio”

30 Mar 2024 15:13 - di Federica Parbuoni
giorno del ricordo

Compie oggi vent’anni la legge che ha istituito il Giorno del Ricordo: il testo fu promulgato il 30 marzo 2004 dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. L’approvazione della legge Menia allora arrivò in tempi brevi: la discussione si aprì il 4 febbraio alla Camera e si chiuse il 16 marzo con il via libera definitivo del Senato, espresso quasi all’unanimità. C’era stato, però, un lunghissimo “prima”: perché l’Italia accogliesse ufficialmente nella propria storia la memoria degli orrori subiti dai suoi cittadini del confine orientale c’erano voluti decenni di battaglie politiche e proposte parlamentari condotte in solitaria dalla destra. La legge, ha ricordato il premier Giorgia Meloni, celebrandone il ventennale, fu uno “spartiacque, che ha permesso di scrivere pagine di storia che non erano mai state scritte e che ha spezzato quella congiura del silenzio che, per decenni, ha avvolto la tragedia delle foibe e il dramma dell’esodo nell’oblio e nell’indifferenza”.

Meloni: “Il Giorno del Ricordo spezzò la congiura del silenzio sulle foibe”

“Grazie a questa legge, che di recente il Parlamento ha ulteriormente rafforzato e implementato – ha sottolineato Meloni – il ricordo di quella tragedia è diventato patrimonio di tutti e ha reso vano ogni tentativo negazionista o giustificazionista. Quello di oggi è un anniversario nazionale che il governo ha omaggiato con diverse iniziative. Due particolarmente importanti: l’approvazione in Consiglio dei ministri del disegno di legge per l’istituzione del Museo nazionale del Ricordo a Roma e il ‘Treno del Ricordo’, un treno storico simile a quello che nel Dopoguerra ha accompagnato gli esuli nei vari campi profughi in Italia e che dal 10 al 27 febbraio scorso ha percorso un viaggio da Nord a Sud, ottenendo un grande riscontro di pubblico e superando i quindicimila visitatori nelle sue tredici tappe, da Trieste a Taranto”. “Il cammino del ricordo prosegue – ha concluso Meloni – affinché la memoria di ciò che è successo non svanisca mai e sia perpetuata nel tempo”.

I vent’anni della Legge Menia

La legge che istituisce il Giorno del Ricordo porta il nome di Roberto Menia, il parlamentare triestino che ne fu primo firmatario e in quel testo trasferì l’impegno di generazioni di esponenti della destra, che sempre avevano combattuto perché gli italiani del confine orientale vittime delle violenze titine trovassero il loro posto nella memoria nazionale. Con la legge sul Giorno del Ricordo non solo si cancella la damnatio memoria, imposta a questo tragico capitolo della storia italiana dal dominio culturale della sinistra e dall’ignavia di molti altri, ma allo stesso tempo si compie una sorta di atto di riparazione, di amore e di pietas, di immenso valore nazionale, morale e storico”, disse l’allora deputato di An e oggi senatore di FdI Menia, in occasione dell’approvazione della legge. 

L’Unione istriani: “Una legge di cui tutti dobbiamo essere orgogliosi”

Ed è a lui in particolare che l’Unione degli Istrani in questa giornata ha voluto rivolgere un pensiero e un ringraziamento, parlando della legge che istituisce il Giorno del Ricordo come di “uno dei rarissimi capolavori della politica del quale tutti dobbiamo essere orgogliosi”. “È stata lo strumento attraverso il quale si è potuto gettare via quella coltre di silenzio e di vergognose mistificazioni che aveva ammantato la tragedia delle Foibe e dell’Esodo di trecentocinquantamila Italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia”, ha ricordato l’associazione sui propri social, rivolgendo il proprio ringraziamento a Menia, “uomo davvero straordinario e patriota ineguagliabile, nonché socio più illustre e fedele membro della grande famiglia dell’Unione degli Istriani sin da quando era uno studente, senza il lavoro e la tenacia del quale nulla si sarebbe fatto”.

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