Grosso guaio per la giunta Emiliano: indagata assessore Pd per voto di scambio con la mafia

2 Mar 2024 20:47 - di Giovanni Pasero
giunta Emiliano

Nuova tegola per il Pd in Puglia: l’inchiesta sul voto di scambio con la mafia pugliese, e che a Bari ha toccato la giunta Decaro, non risparmia i vertici della Regione Puglia e il governatore Michele Emiliano.

L’assessore ai Trasporti della Regione Puglia, Anita Maurodinoia (Pd), risulta infatti indagata per un presunto voto di scambio politico mafioso alle ultime elezioni. La posizione dell’assessore della Giunta Emiliano sarebbe già arrivata all’attenzione della procura nel 2019 anche in seguito alle rivelazioni di alcuni pentiti. Maurodinoia, soprannominata “lady preferenze” per i risultati ottenuti sia nelle elezioni comunali a Bari nel 2019 sia nelle ultime elezioni regionali del 2020, sarebbe citata in alcune intercettazioni disposte dalla procura sul voto di scambio.

Indagata da 5 anni Lady Preferenze della Giunta Emiliano, ma si sa solo oggi

Il nome di Maurodinoia non compare nell’ordinanza che ha portato agli arresti di lunedì, ma è presente nella richiesta di misure cautelari formulata dal pm della Dda Fabio Buquicchio. Si parla di lei e del marito, Sandro Cataldo (tuttora coinvolto in un’indagine della Procura di Bari sul presunto voto di scambio nelle elezioni di Triggiano (Bari) del 2019) perchè secondo gli inquirenti avrebbero avuto “un rapporto quanto meno di strutturata conoscenza” con Battista e Tommaso Lovreglio, rispettivamente cognato e nipote del boss del quartiere Japigia di Bari ‘Savinuccio’ Parisi.

L’esponente del Partito democratico risulta coinvolta nell’ambito della maxi inchiesta della procura di Bari che ha portato all’arresto di 130 persone. In una nota l’esponente dem dichiara la sua “assoluta estraneità a qualsivoglia ‘combine’ elettorale o illecito di qualsiasi tipo”.

Decade il consigliere comunale arrestato, ma è in carcere anche il subentrante

Intanto la maxi inchiesta ha scatenato un effetto domino nella composizione del consiglio comunale. La prefettura di Bari ha infatti comunicato a Lorusso, attualmente agli arresti domiciliari, la sospensione dal suo ruolo di consigliera. C’è però un clamoroso paradosso. 

Al suo posto dovrebbe subentrare infatti Michele Nacci, in quanto primo dei non eletti della stessa lista. Il problema è che anche Nacci è stato arrestato, nell’ambito della stessa inchiesta. A questo punto, il  caso approda ufficialmente anche in commissione parlamentare Antimafia. La richiesta di acquisizione di tutti gli atti dell’inchiesta è stata accolta all’unanimità con il centrodestra che chiede, a una sola voce, lo scioglimento del comune di Bari e della giunta Decaro.

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