“I leader europei sbeffeggiavano Conte”: gli aneddoti di Juncker. “Come iniziava i discorsi…”

25 Mar 2024 17:19 - di Angelica Orlandi

“Giuseppe Conte finì per infastidirci”. Aveva un ego smisurato. In un colloquio con il Sole 24 Ore  Jean-Claude Juncker, ex presidente della Commissione europea, si è lasciato andare ad aneddoti e opinioni sui leader che in 40 anni di politica europea ha incontrato. Non lusinghiero il ricordo del leader del M5s all’epoca primo ministro, di cui Junker traccia un profilo non lusinghiero ma molto molto esilarante. Insomma, fa capire quanto fosse preso in giro in virtù di un modo di fare messo poi alla berlina da tutti gli altri primi ministri. L’ex presidente della Commissione Ue, infatti, ricorda Conte così: “Al Consiglio europeo iniziava sempre i suoi interventi dicendo: “Io in quanto professore di diritto internazionale devo dirvi…”.

Juncker ricorda l’ego smisurato di Conte quando diceva…

“Anche se l’uomo ci piaceva, finì per infastidire gli altri leader”. L’atteggiamento da primo della classe gli si ritorse contro. “Tanto che il premier svedese Stefan Löfven cominciò i suoi interventi allo stesso modo: “Io in quanto idraulico devo dirvi…”. E lo stesso faceva il premier bulgaro Bojko Borisov: “Io in quanto pompiere devo dirvi…”. Tutto ciò era molto divertente”. Insomma, Conte suscitava l’ilarità. Un ritrattino gosibilissimo che certo scuoterà l‘ego sconsiderato dell’ex premier in pochette.

Juncker ne ha per Conte e Renzi. Ma il leader di Iv si risente”

Juncker racconta poi un episodio riguardante un altro premier, Matteo Renzi. “Mi ricordo ancora un vertice del G20 a Brisbane nel 2014, quando in un incontro  venimmo quasi alle mani, discutendo del bilancio italiano. Detto ciò ho apprezzato Renzi perché a dispetto dell’atteggiamento che ebbe verso l’esterno era un uomo che sapeva ascoltare. Ma la sua facoltà di ascolto avrebbe potuto essere più spontanea”. Subito è seguita la reazione dell’attuale leader di Italia Viva: “Smentisco qualsiasi contatto fisico con Jean Claude, ma confermo che lo scontro verbale fu durissimo. E alla fine vincemmo noi portando a casa flessibilità per trenta miliardi”. Un altro che a proposito di ego…

“Con Napolitano…”

Juncker ha poi parlato dei presidenti della Repubblica: “Con Giorgio Napolitano e poi con Sergio Mattarella ho spesso negoziato, non dico in segreto ma senza troppa pubblicità: quando avevo dei problemi con i primi ministri italiani. O meglio, quando i primi ministri italiani avevano dei problemi con il presidente della commissione europea. Amavo i miei scambi con Giorgio Napolitano. Ascoltando le sue descrizioni della vita dall’interno del governo italiano sono diventato uno specialista di cose che non dovevo sapere…” ha aggiunto Juncker. Affermazione infelice che ha lasciato una scia di sconcerto. Sui social il commento più diffuso è l’imbarazzo.

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