Intelligenza artificiale, Meloni: “Una sfida epocale. È pronto un miliardo, ma servono regole”

12 Mar 2024 13:05 - di Carlo Marini
Meloni, intelligenza artificiale

«L’intelligenza artificiale è la più grande rivoluzione di questo tempo ed è anche la principale sfida che abbiamo davanti, dal punto di vista antropologico, dal punto di vista economico, dal punto vista produttivo e sociale». Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un videomessaggio inviato all’evento “L’intelligenza artificiale per l’Italia”, promosso dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri e da AgID – Agenzia per l’Italia Digitale, tenutosi a Roma presso le Corsie Sistine di Santo Spirito in Sassia.

Per il presidente del Consiglio l’Ia «è una tecnologia che può sprigionare tutto il suo potenziale positivo solo se il suo sviluppo si muoverà in un perimetro di regole etiche che mettano al centro la persona, i suoi diritti e i suoi bisogni. Questa è la bussola che ha orientato e continuerà a orientare il nostro lavoro, a ogni livello. A partire chiaramente dalla Presidenza del G7».

Il video di tutti gli interventi del convegno sull’intelligenza artificiale

Inoltre «il Governo sta predisponendo un provvedimento di legge che ha come obiettivo quello di stabilire alcuni principi, determinare le regole complementari a quelle del regolamento europeo che è in via di approvazione e individuare le misure più efficaci per stimolare il nostro tessuto produttivo. E, inoltre, stiamo lavorando per individuare l’organismo più idoneo a svolgere le funzioni di Autorità competente sull’uso delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale», ha aggiunto.

Meloni: lavoriamo a una via italiana all’Intelligenza artificiale

Questo perché «noi siamo convinti che possa e debba esistere una via italiana all’intelligenza artificiale, una via italiana allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, una via italiana al governo dell’intelligenza  artificiale», ha sottolineato Meloni. «È un obiettivo ambizioso, che ha bisogno del contributo di tutto il Sistema Italia per poter essere raggiunto. Ma chiaramente quel Sistema Italia ha bisogno che si parta dai grandi ‘campioni’ di questa Nazione. Per questo voglio ringraziare Cassa depositi e prestiti, segnatamente Cdp Venture Capital, perché grazie al loro impegno sarà possibile investire un miliardo sull’intelligenza artificiale, sia creando un nuovo fondo di investimento proprio specializzato sulla intelligenza artificiale, sia utilizzando fondi di investimenti che sono già attivi ma che coinvolgono questa tecnologia», ha concluso la premier.

Butti: l’Ia inciderà sull’economia globale fino a 16 trilioni di dollari

Nel suo intervento, Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri per la tecnologia e lo sviluppo digitale, ha ricordato che sul fronte dell’intelligenza  artificiale «ora è il momento delle scelte su un mercato che secondo Price Waterhouse and Cooper potrebbe contribuire all’economia globale fino a 16 trilioni di dollari, a partire dalla IA generativa che secondo McKinsey potrebbe creare da sola un valore tra 2,6 e 4 trilioni di dollari di Pil». 

“Garantirà maggiore efficienza soprattutto in settori come la sanità”

Butti ha ricordato che In Italia a oggi c’è «una condizione nazionale di bassa penetrazione di soluzioni di IA da parte di imprese e Pa. Dobbiamo invertire la tendenza perché tali soluzioni assicurano maggior produttività e maggior efficienza, il che vuol dire contenimento dei costi e ottimizzazioni delle prestazioni, due elementi rilevanti per le imprese ma anche per le Pa, specialmente in settori ad alta spesa come quello della sanità».

“Impossibile andare in solitaria sull’Intelligenza artificiale”

«Naturalmente non pensiamo che si possa andare in solitaria. Per eccellere nei mercati della IA servono risorse finanziarie ingenti, che come sistema Paese non abbiamo, al pari di molti altri Paesi europei. Qui, vorrei dirlo con chiarezza, dobbiamo guardare anche ad azioni di cooperazione con tutti i grandi player che presidiano il mercato, ma con sistemi di vicendevole convenienza, perché da questa cooperazione può nascere una crescita di competenze italiane ed una penetrazione di nuove soluzioni nel tessuto produttivo (dall’industria all’agricoltura e all’artigianato) e nelle Pubbliche Amministrazioni centrali e locali», aggiunge Butti.

“Pensiamo al problema del consumo energetico e di risorse idriche”

«Poi vi è un problema di capacità di calcolo, senza la quale non si può fare IA – spiega Butti – Dobbiamo dotarci di capacità di calcolo autonoma. La presenza del supercomputer Leonardo a Bologna rappresenta una grande risorsa, ma non può essere l’unica e va considerato che la capacità di calcolo non può essere polverizzata nelle mani di ciascun utilizzatore. Occorrerà aggregare e dotarsi di infrastrutture condivise. Sappiamo infine che queste infrastrutture pongono problemi di sostenibilità immensi in termini di consumo energetico e di risorse idriche».

Butti ha infine annunciato entro due settimane «un disegno di legge – e non un decreto legge, per scelta della presidente del Consiglio che vuole un confronto con il Parlamento», nel quale «sarà presente il fondo che abbiamo fatto decollare con Acn e Cassa depositi e prestiti, che cuberà intorno agli 800 milioni di euro che sono già disponibili, e in più ci sarà questa disponibilità, dopo il piano industriale di CdP Venture Capital, di 1 miliardo di euro, che saranno oggetto di strategia».

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